Centinaia di visitatori, famiglie con bambini, turisti e curiosi stanno affollando in queste settimane il Tempio di San Martino a Chioggia. Fino al 31 agosto 2025 sarà infatti possibile ammirare “L’Antica Voce dei Draghi”, la mostra di pittura di Stefania D’Urso, promossa dalla Città di Chioggia insieme all’associazione Chioggia che storia! e ad Haaveilla. Un evento che sta riscuotendo un successo sorprendente, capace di trasformare un antico luogo sacro in un regno di fantasia e meraviglia.

Il titolo già evoca un mondo misterioso, ma la sorpresa arriva davanti alle opere: una trentina di acquerelli che hanno per protagonista un solo soggetto, il drago. Non però quello feroce e sputafuoco della tradizione occidentale, ma una creatura allegra, benevola, capace di generare non fiamme ma fiori, palloncini, frutti e pietre preziose. Draghi coloratissimi, teneri e gioiosi che hanno conquistato il pubblico di ogni età. Non a caso i bambini hanno soprannominato l’artista “La Signora dei Draghi”, riconoscendole il merito di aver reso queste figure leggendarie amiche e compagne di gioco.

Il percorso espositivo non si limita ai quadri: accanto alle tele e agli acquerelli trovano spazio anche magliette dipinte a mano, pezzi unici che portano i draghi “fuori” dalla mostra e li rendono parte della vita quotidiana.
Ma da dove nasce questa passione? La stessa Stefania D’Urso racconta di essersi ispirata al libro di Eugenio Mombelli “Draghi, i nostri antenati”, che l’ha spinta a immaginare un mondo parallelo popolato da creature fantastiche e positive. A sostenerla è stato anche il marito, Mario Carotenuto, criminologo bellunese di fama internazionale e ambasciatore al Cairo per il Sovrano Ordine di Malta. Proprio nella capitale egiziana, all’Istituto Italiano di Cultura, la mostra ha debuttato con enorme successo, prima di approdare a Chioggia.

Carotenuto sottolinea come nelle civiltà orientali il drago sia considerato un simbolo beneaugurante, di prosperità e fortuna – basti pensare al capodanno cinese e alle raffigurazioni sulle porte delle case – mentre in Occidente è quasi sempre un nemico da sconfiggere, come nel celebre episodio di San Giorgio. “Eppure – osserva – chi può dire se i draghi siano mai esistiti davvero? Abbiamo testimonianze di dinosauri e animali scomparsi, ma i draghi rimangono nel confine tra mito e realtà”.
In quel confine si muove con leggerezza Stefania D’Urso, che con i suoi acquerelli costruisce un universo incantato: una “terra dei draghi” fatta di fiori e coriandoli, bollicine e gemme, colori accesi e atmosfere di festa. Una pittura che sprigiona fantasia e che parla tanto ai bambini quanto agli adulti, risvegliando la parte più giocosa e sognante di ciascuno.
Originaria di Brescia, D’Urso ha alle spalle un percorso particolare: titolare della centralissima “La Tisaneria”, ha poi deciso di dedicarsi completamente all’arte, trasformando la sua passione in un linguaggio unico. L’esperienza con i draghi è solo l’inizio di un progetto destinato a crescere: dopo Chioggia, la mostra volerà in altre città italiane e straniere e a breve uscirà anche un volume illustrato che raccoglierà le sue opere, portando la magia della “Signora dei Draghi” nelle case dei lettori.

Chioggia, intanto, gode di questo viaggio fantastico che arricchisce l’estate culturale cittadina e offre a grandi e piccoli la possibilità di entrare, almeno per un’ora, in un mondo in cui i draghi non fanno paura, ma regalano sorrisi e meraviglia.
Per informazioni: www.stefaniadurso.it