Parco dell'Oglio Nord, un universo da scoprire

Parco dell'Oglio Nord, un universo da scoprire

Inaspettato ed emozionante. Sono le prime impressioni che si hanno scoprendo il Parco dell’Oglio Nord, un’area che si estende tra il sud del lago d’Iseo e rasenta, oltre al Bresciano, le province di Bergamo e Cremona, un itinerario di 90 chilometri tra ambienti naturali, centri abitati, chiese storiche, attività agricole, vigneti e castelli da scoprire lungo diversi percorsi a piedi, in bicicletta, in auto o con il camper.

Come scrive il giornalista Riccardo Lagorio, “lungo i 90 chilometri del fiume Oglio, all’interno del Parco Oglio Nord, si ha la sensazione di attraversare il tempo, non solo lo spazio”.
Lungo il suo percorso di oltre 280 chilometri il fiume Oglio, che nasce dalla confluenza dei torrenti Fringidolfo e Narcanello, costituisce il confine naturale tra le province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova e genera il lago d’Iseo. Riprende il proprio corso costeggiando la Franciacorta e interseca numerosi paesi lombardi, rendendo fertili le terre che bagna per mezzo di un reticolo di antiche rogge e canali che plasmano il territorio.

A quest’ultimo proposito, per fare un esempio delle opportunità di questo Parco di oltre 14.000 ettari, si possono visitare le Tombe Morte, a Ganivolta, località del Cremonese che negli anni Venti del secolo scorso fu oggetto di una vasta opera di bonifica attraverso la realizzazione di canali collegati da sifoni sotterranei, le “tombe” appunto, per l’irrigazione della campagna cremonese. Oggi sono un percorso naturalistico di straordinaria bellezza da fare a piedi o in bicicletta, in mezzo ad una natura rigogliosa solcata da decine di canali.

Sono principalmente cinque gli itinerari che si possono percorrere in quest’area dove la natura e l’attività umana convivono da secoli.

Bosco dei Taxodi


Si può partire da Sarnico, una delle capitali lombarde dello stile Liberty, a sud del lago d’Iseo, detto anche Sebino, visitare l’antica chiesetta di Sant’Alessandro in Agros, nel Comune di Villongo e spingersi fino al vecchio borgo di Trebecco con il suo castello risalente al Mille. Qui di castelli ce n’è una collezione, come quello di Montecchio o quello dei conti Calepio. Verso nord si arriva a Paratico, ottimo punto di partenza per visitare il Sebino partendo dal Bosco dei Taxodi, uno spettacolare complesso di alberi importati 70 anni fa dagli Stati Uniti e piantati nell’acqua dove sono cresciuti. Li si può ammirare in tutta la loro altezza girandoci attorno su una lunga passerella di legno sospesa sull’acqua.
In questa zona si può fare una sosta nella tenuta Lantieri, in Franciacorta, per una degustazione del vino di famiglia, ovviamente bollicine.

Qui il titolare, Fabio Lantieri de Paratico ha deciso di proseguire l’attività vinicola dei suoi avi, interrotta per alcuni decenni e riportata in auge dal padre che era medico e faceva il vinicoltore per hobby. Oggi gli ettari vitati di proprietà dell’azienda sono 25, dislocati tra i Comuni di Capriolo e Adro, interamente condotti a regime biologico certificato. Le vigne sono dedicate in prevalenza alle uve tradizionali della zona della Franciacorta, Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco. La tenuta è articolata in una struttura storica con le cantine vecchie in una moderna, dotata di tecnologie all’avanguardia per il processo di vinificazione.


Un altro itinerario congiunge Capriolo a Palazzolo sull’Oglio con i suoi cinque ponti che scavalcano il fiume, cittadina su cui svetta la Torre del Popolo, la torre civica campanaria a pianta circolare più alta d’Europa con i suoi 92 metri di altezza. A Pontoglio si ammira ancora un antico centro storico e non lontano, a Cividate del Piano, s’incontrerà anche un santuario dedicato alla Madonna. Calcio invece è diventata famosa per i suoi muri dipinti da decine di artisti e per l’imponente chiesa di San Vittore, seconda in Lombardia per dimensioni al Duomo di Milano.

Più laica la visita al birrificio agricolo Oi, a Urago d’Oglio, proprio in mezzo alla campagna, dove Marco Berta, agricoltore visionario, da qualche anno produce birra a base di orzo, aromatizzata al luppolo di sua produzione, oltre a fare ristorazione nel fine settimana con grigliate da abbinare alle sue bevande ambrate, una delle quali anche “maritata” al mosto d’uva. E ancora via per Rudiano, Pumenengo, fino a Torre Pallavicina dove si trova la Casa del Parco Oglio Nord, con l’Ostello Molino di Basso, dove sostare anche la notte, cenare e pranzare, con annessa fattoria didattica e percorsi tematici naturalistici. Qui, tra gli altri prodotti locali, si possono gustare le confetture di Emilio Stroppa, che coltiva i suoi frutti secondo stagione e poi li lavora creando marmellate insolite senza “aggiunte” estranee alla natura.


Orzinuovi è un altro centro da visitare, con la sua trama stradale antica ancora di base romana, i suoi palazzi medievali e i suoi lunghi e accoglienti porticati. Vi sorprenderà, pochi chilometri più in là, la visita del medievale castello di Padernello circondato dal suo fossato e da un gruppo di vecchie cascine oggi ristrutturate. Tra un borgo e l’altro, come Monticelli d’Oglio, si arriva a Soncino, scenografica rocca medievale datata 1473, circondata da un abitato ricco di chiese, come la splendida Santa Maria delle Grazie del XV secolo, e luoghi culturali di rilievo come il Museo della stampa dove fu stampata la prima bibbia ebraica completa nel 1488.

Castello di Padernello, Parco Oglio Nord

Un salto bisogna farlo anche nella zona di Corte de’Cortesi con Cignone e i suoi grandi complessi agricoli storici. Qui si può fare una capatina al ristorante Il Gabbiano che propone una gustosa cucina della tradizione mentre per dormire si può fare sosta a Villa Borghesi, antica villa in stile Liberty con un grande parco trasformata in un confortevole hotel.


Per saperne di più: www.parcooglionord.it

Articolo di Elena Cardinali