Tony di Paolo, l’”Americano” d’Abruzzo

Tony di Paolo, l’”Americano” d’Abruzzo

Il piccolo Antonio, orfano, poverissimo, partito in cerca di lavoro al Nord, poi emigrato in America. Ora gestisce un impero immobiliare nel Paese della Grande Mela. Ma ricorda sempre la sua terra natale e gli amici italiani.

Antonio di Paolo, divenuto poi in America Tony, era nato a Introdacqua, piccolo borgo dell’Abruzzo, vicino a Sulmona, il 15 luglio 1945. Lui ora è un imprenditore importante, vive in America, a New York, professione nell’edilizia, ha costituito un impero. È stato inoltre nel Consiglio di amministrazione di tre banche, ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua attività imprenditoriale ma anche per quella sociale e di solidarietà. Un hand-self-man che si è fatto da solo, con la sua forza, la sua energia e la grande capacità di vedere “oltre”.

Una storia tutta particolare

Un italiano, nato poverissimo, orfano da bambino, a 16 anni si è visto tutto il suo peso di adulto. La sua è una lunga storia di emigrante prima nel Nord Italia poi nel Mondo Nuovo dove è partito da zero, solo con la sua grande volontà.
Tony è sposato con sua moglie Maria da oltre 60 anni, 3 figli, 8 nipoti. Ma la sua è una storia lunga che merita l’attenzione di chi legge . Ora lascia ai suoi figli l’eredità di un impero.

Ma come è la sua storia?

La sua storia merita di essere conosciuta.
A 8 anni perde i genitori. Sono in tre fratelli, due maschi e una sorella, quest’ultima va in orfanatrofio. Antonio cresce con tutti i drammi di un bimbo che non ha genitori . A 16 anni conosce il comandante dei carabinieri di Chieti che gli fa la domanda di arruolarsi . Intanto un amico del suo paese abruzzese lo consiglia di andare a lavorare nel Nord Italia, a Milano, quella città che diventa un sogno per gli abitanti dei paesi montani dove non c’erano speranze.

Così a 16 anni prende il treno e parte per Milano. Non ha neppure il biglietto, il controllore del treno lo ferma a Bologna, impietosito, paga lui il biglietto per conto suo. A Milano inizia a lavorare in un’impresa edile, il giovane Antonio esegue pitture edili nei fabbricati, nei ponti. Poco dopo diventa capo cantiere, ma si vergogna a dover comandare ai suoi compagni di lavoro più vecchi. Ma le sue qualità lo contraddistinguono.

Per un anno viene mandato nel Veneto a fare il capo cantiere presso il comune di Monselice, a manutenere i serbatoi un tempo vicini alla stazione dei treni. Lo pagavano bene perché da volontario eseguiva i lavori sopra i capannoni, senza misure di sicurezza.
Ritorna in Lombardia a lavorare nella città meneghina. Il giovane Antonio viene arruolato come militare a Novara, lì fa il militare.


Finito il militare decide di andare in America. Prima in Canada dove era partito il fratello in cerca di lavoro, poi negli Stati Uniti ad abitare vicino alla Grande Mela, nello stato del Connecticut e precisamente a Greenwich. Qui lo raggiunge la moglie Maria. Si sposano l’8 luglio 1968.
Inizia a conoscere la gente, si getta nelle costruzioni. Lavora 20 ore al giorno con una passione incredibile. Continua ad abitare a Greenwich, un piccolo appartamento di 60 metri quadrati all’interno di un grande complesso, in affitto. Alcuni anni dopo acquisterà non solo il piccolo appartamento, bensì l’intero complesso immobiliare.

Inizia i grandi lavori

Non più Antonio ma Tony. Gli americani lo chiamano Mister Tony, lui che ha fatto la quinta elementare in Italia ma che poi ha imparato moltissimo nel percorso della sua vita. Continua la sua ascesa. È l’italiano che si è fatto da solo, ha intuito nelle costruzioni, restaura grandi complessi, acquista e vende immobili, entra poi a far parte del sistema finanziario e bancario. Sa dare i giusti consigli e si attornia di bravi dirigenti e ottime maestranze in quanto conosce tutte le dinamiche del lavoro, avendo lui stesso iniziato da zero. Ora è un uomo influente, rispettato dagli americani, ma il suo sguardo è sempre rivolto alla sua patria natia, quell’Italia e quel paese dove ha avuto i natali.

Luciano Boscolo Cucco di Chioggia, il suo grande amico.

Luciano Boscolo Cucco è definito l’Americano di Chioggia, mentre Tony di Paolo è l’Americano di Introdacqua, l’Americano d’Abruzzo. Uno vive a Chioggia, che ama svisceratamente, l’altro a New York ma i suoi legami sono sempre quelli del suo paese natio, in Abruzzo.

Tony Di Paolo e Luciano Boscolo Cucco


Due uomini, legati da una ferrea amicizia. Si sono incontrati 25 anni fa. Luciano Boscolo Cucco è un imprenditore chioggiotto, lui ha le navi-draghe e svolge un importante e delicato lavoro, quello di sistemare le spiagge e le costiere italiane. Anche Luciano Cucco non si dà arie, nella sua carta di identità c’è scritto “marinaio”, perché lui viene dal mare, la sua storia è quella legata ad altre quattro generazioni.
Tony ha conosciuto Venezia e Chioggia grazie al suo amico Luciano. Sono le città che ama, oltre che il suo paese – Introdacqua d’Abruzzo – dove lui arriva qualche volta dagli Stati Uniti e dove ancora ha delle amicizie e alcuni parenti.
Segno, questo, di un attaccamento alla terra delle origini che legano le persone in un abbraccio fraterno. Per sempre.