Una “tre giorni” alpina

Una “tre giorni” alpina

Le bellezze del Veneto: numerose e esclusive. Ce n’è per tutti i gusti: dal mare ai monti, dalle città alla natura, dall’arte ai luoghi sperduti e poco noti. L’importante è aver voglia di uscire, indossare scarpe comode e portare con sé l’indispensabile.

Si parte dal capoluogo delle nostre Dolomiti, cioè Belluno. Qui possiamo visitare il centro storico che nasconde bellezze imprevedibili quale la Porta Rugo che risale al XII secolo e alcuni palazzi eretti nel periodo di splendore della repubblica di Venezia che qui dominò dal 1404. Fu allora che Belluno le si consegnò spontaneamente sino alla rovinosa  caduta della Repubblica nel 1797: con il Trattato di Campoformio, Napoleone cedette il Veneto all’Austria, baratto sgradito alla popolazione.

E’ visitabile il Palazzo dei Rettori. All’interno numerosi locali, nonostante i radicali restauri resisi più volte necessari in seguito ai terremoti degli ultimi due secoli, hanno mantenuto la fisionomia originaria, in particolare il salone centrale del secondo piano e la vicina saletta, con il soffitto alla sansovina. E’ sede della Prefettura. Poi suggeriamo di vedere la Chiesa di Santo Stefano e il Duomo del XVI secolo. La chiesa di Santo Stefano è una delle più ricche del territorio; al suo interno sono conservati tesori d’arte di molti artisti tra cui Andrea Brustolon, Cesare Vecellio, Francesco Frigimelica, Matteo ed Antonio Cesa, Giovanni Fossa, Antonio Lazzarini, Nicolò de Stefani e molti altri.

Ammirevole il portale barocco del Duomo. Dopo la visita, alziamo lo sguardo al campanile che l’architetto Filippo Juvarra (XVIII secolo) volle proprio all’uscita della sagrestia con un’altezza di 69 metri e su progetto simile a quello del Duomo di Torino.

Con un po’ più di tempo possiamo avventurarci nei tremila metri quadrati di Palazzo Fulcis. Uno spazio espositivo distribuito su cinque piani e articolato in 24 stanze; stucchi e affreschi settecenteschi ben recuperati; un allestimento rispettoso ed emozionante. E’ la nuova sede della collezione d’arte del Museo Civico.

In provincia di Belluno non abbiamo altro che l’imbarazzo della scelta, ma se si tratta della prima visita della zona, possiamo privilegiare Cortina d’Ampezzo, la perla delle Dolomiti.

La città rimane ancora oggi la meta di villeggiatura d’alta quota più sognata in tutto il mondo. Si trova nel bellissimo “anfiteatro dolomitico” costituito dalle cime delle Tofane, del Cristallo e del Sorapis. Qual è il segreto della fama di Cortina? L’inizio della fortuna turistica della cittadina si deve, con il diffondersi dell’alpinismo alla fine dell’800, alla nobiltà e alta borghesia austriaca, inglese e francese che, rapita dai suoi meravigliosi paesaggi, inaugurò un periodo turistico d’oro. Cortina divenne la meta prediletta del jet set internazionale.

Sono proprio questi due aspetti contrastanti di Cortina, la mondanità e la bellezza delle sue vette e dei paesaggi naturali, che l’hanno resa il set ideale per tante ed importanti produzioni cinematografiche.  A parte molti cinepanettoni con l’affiatatissima coppia Boldi-De Sica, ricordiamo “La Pantera Rosa”, deliziosa commedia romantica anni ’60 che vede protagonista l’Ispettore Clouseau (Peter Sellers) a caccia del ladro gentiluomo la Primula Rossa (David Niven) o ancora “007 Solo per i Tuoi Occhi” (1981) con Roger Moore che alloggia all’Hotel Miramonti oppure “Cliffhanger” (1992) film d’azione anni ’90 con Sylvester Stallone.

Tralasciando l’aspetto più mondano a cui viene quasi esclusivamente associata, la cittadina presenta anche interessanti motivi culturali di visita.
Cosa c’è da vedere? la duecentesca Parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo (originaria del XIII secolo, ma rimaneggiata nel Settecento) e la Casa delle Regole in Piazza Venezia, dove hanno sede il Museo delle Regole, il Museo Paleontologico e la Pinacoteca d’Arte Contemporanea.

E se c’è tempo per un po’ di shopping, Corso Italia rimane una piacevole passeggiata sempre “alla moda” attraverso le boutique più esclusive, l’ideale per concludere al meglio la giornata. Possiamo concludere la gita bellunese con un’escursione.  Impossibile lasciare questi paesaggi favolosi senza immergersi almeno per qualche ora nel verde dei boschi e salire alle alte vette.

Vistiamo il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi: 32.000 ettari di “stupore naturalistico e panoramico”. I luoghi sono caratterizzati da una grande varietà ambientale e da una magnifica fauna: vi si può vedere l’aquila reale, animale ai confini con la leggenda per l’eleganza,  e rarità della specie.

La stagione estiva con tutte le sue fioriture rimane di sicuro la più adatta per apprezzare la bellezza di questo paesaggio. Allora scegliamo tra la Val Canzoi, le marmitte del Brenton in Val del Mis, la Certosa di Vedana e le ex miniere di Valle Imperina.

Naturalmente nei luoghi chiusi o dove c’è più gente, non scordiamo mascherina e gel igienizzante.