Valle Camonica tutta da gustare

Valle Camonica tutta da gustare

Iscrizioni rupestri millenarie e vini che si affinano nei laghetti di montagna. Se poi ci mettiamo anche i resti della civiltà romana, una serie infinita di scorci incantevoli tra monti e vallate, vigneti antichi con vini singolari tutti da scoprire, il tutto accompagnato da piatti di lunga tradizione locale, abbiamo la sintesi perfetta della Valle Camonica, un’area naturalistica, agricola, storica e archeologica tutta da gustare partendo dall’incantevole lago d’Iseo e proseguendo fino a Ponte di Legno e al Passo del Tonale.

 

museo-valle-camonica

Valle Camonica, la zona

La Valle Camonica, ubicata nelle Alpi centro-orientali lombarde, in provincia di Brescia, ha legato la sua fama all’estesa presenza di incisioni rupestri che nel 1979 le hanno fatto acquisire il titolo di primo sito italiano patrimonio mondiale Unesco. Qui si trovano tracce degli uomini della preistoria tra la fine del Paleolitico superiore (tra i 13mila e i 10mila anni fa), e l’Età del Ferro (un millennio a.C.), a cui si aggiungono reperti di età romana e medievale per arrivare fino ai giorni nostri.

I siti storici della Valle Camonica

pavimenti-antichi-valle-camonicaTutto questo è visibile in otto parchi archeologici, tra cui il parco nazionale delle incisioni rupestri a Capo di Ponte, in località Naquane. A questo si aggiungono il Museo nazionale della preistoria della Valle Camonica, sempre a Capo di Ponte, e il Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica di Cividate Camuno, delizioso borgo alpino dove si trova anche il Parco archeologico del Teatro e dell’Anfiteatro oltre all’area archeologica di via Palazzo. A Cividate Camuno si possono ammirare bellissimi resti di mosaici romani conservati nel museo oltre a statue e suppellettili provenienti dalle sepolture scoperte nella zona. Da non perdere, tra tanta storia, la bellissima chiesa di Santa Maria Assunta a Esine, che con i suoi affreschi medievali viene definita la Cappella Sistina Camuna.

 

Biodiversità e vitigni autoctoni: i vini pregiati della Valle Camonica

Ricca di reperti preistorici e storici, la Valle Camonica vanta anche una complessa biodiversità che si rispecchia anche nei vigneti coltivati tra piccole zone pianeggianti e declivi pedemontani. Sono sempre di più gli agricoltori e vignaioli appassionati che coltivano vitigni autoctoni da cui ricavano dei vini sorprendenti. E anche le tecniche d’invecchiamento sono singolari. Ne è un esempio quella praticata da personaggi come Alex Belingheri che fa riposare i suoi spumanti nei fondali del suggestivo lago Aviolo, a oltre 1930 metri d’altitudine, nell’alta Val Paghera, che si immette nella Valle Camonica.

Per arrivarci servono due ore circa di cammino lungo il sentiero 21 che parte da Vezza d’Oglio. Una passeggiata o poco più, ampiamente ripagata dal paesaggio, tra cascatelle e animali selvatici, che hanno reso celebre il Parco Regionale dell’Adamello. Ma per portare il vino nel lago Aviolo non si usano i piedi né un furgone ma…le ali, le pale di un elicottero che, dando spettacolo ai turisti della zona, fa la spola tra il punto in cui un camion deposita le casse di vino e il laghetto alpino, dove a coordinare le operazioni di inabissamento del prezioso carico mediante un verricello sono alcuni esperti sommozzatori. Sui fondali dell’Aviolo Alex Belingheri adagia, in casse di acciaio compatibili con l’ambiente naturale in cui vengono riposte, l’Adamadus Zero Estremo, spumante metodo classico.

La storia

Una pratica che cominciò con il Millesimo 2016, recuperato nel 2018 dopo avere trascorso 12 mesi di affinamento sott’acqua. Si trattava di Riesling Renano. Con l’annata 2017 Alex ha puntato sul Souvignier Gris, uno dei cosiddetti vitigni resistenti, PIWI, tra i primi a essere trasformato in spumante. Lo spumante deposto sui fondali doveva rimanere fino al 2020. Poi arrivò la pandemia a prorogarne di un anno il recupero.

Così il 24 giugno di quest’anno è stata recuperata l’annata 2019, finita in acqua nel 2021. Si tratta di 2.240 bottiglie da 0,75 cl e 20 magnum. Nel contempo si calano nel bacino cinque cassoni in acciaio che contengono 2.400 bottiglie, che verranno recuperate nel 2025. “La bottiglia di spumante metodo classico Adamadus Zero Estremo viene spesso relegata a semplice oggetto che contiene un nettare prezioso ma, in realtà, ha un valore più nobile e determinante.

Conservare i vini sott’acqua è coerente con i principi di buona conservazione e offre un proprio contributo all’ambiente, poiché risparmia energia per mantenere a temperatura costante le bottiglie” spiega il vignaiolo camuno. Esteriormente ogni bottiglia è diversa dall’altra perché, grazie a un particolare sistema di confezionamento, si possono mantenere a vista le sabbie e le incrostazioni avvenute nel corso degli anni. Questo metodo innovativo della cantina lacustre consente al vino di evolvere le sue caratteristiche grazie a fattori fisici unici, alcuni dei quali difficilmente riproducibili in cantina.

Tipicità e prelibatezze della Valle Camonica

Prima di tutto la polenta, meglio se fatta con il mais autoctono Spinato di Esine, dal sapore intenso che ben si accompagna con i salumi della zona, i funghi e la carne grigliata. Tra i primi piatti non possono mancare i tradizionalissimi casoncelli, ravioli ripieni la cui ricetta cambia da paese a paese, di famiglia in famiglia.

In Valle Camonica cambiano anche nome; possono essere ripieni di patate, formaggio, formaggio e carne, erbe e cotechino, salame, verza e patate, quasi sempre conditi con fragrante burro fuso. In molti locali si trova anche il pesce del lago d’Iseo, spesso proposto marinato come antipasto.

A Esine si può gustare una golosa selezione di sapori camuni alla Trattoria Stella, locale tipico in piazza Garibaldi, insieme ad un’accurata selezione di vini locali. A Darfo Boario, all’Hotel Sorriso, semplice e accogliente, con una buona cucina, si può fare una piacevole sosta anche per conoscere le vicine terme. A Ponte di Legno, merita una fermata il Rasega Wine Bar dove si possono gustare piatti locali, tra cui un’ottima selezione di salumi, accompagnati dai vini della Valle Camonica in un ambiente dominato dal legno, comprese alcune grandi botti utilizzate come rustici salottini per le degustazioni.

Per saperne di più www.turismovallecamonica.it

 

Articolo di Elena Cardinali

Elena Cardinali