Una mostra assai particolare quella che attesa a Feltre: inaugurazione il prossimo 10 agosto. Il titolo “Le prigioni della mente: draghi, basilischi, rettili fantastici” chiarisce chi sono i protagonisti della mostra immersiva.
Allestita negli spazi delle antiche prigioni veneziane, l’esposizione è una delle attese anteprime del Festival dell’araldica di Feltre, in programma per le prime due settimane di ottobre. La mostra farà la gioia di chi vuole esplorare il mondo degli stemmi e il loro linguaggio di figure, segni, simboli e colori. Tra questi anche draghi e creature a essi affini, espressioni di un immaginario collettivo che passa attraverso l’epoca classica, quella medievale per arrivare fino ai giorni nostri e a serie televisive o film di successo.
Lungi dall’essere solo figure dell’immaginario, essi – come raccontano gli organizzatori del Festival – costituivano presenze concrete nella vita reale ed esprimevano nel loro stesso esistere sogni, credenze e paure. Ma se il sottotitolo della mostra è chiaro, lo è un po’ meno – forse – il titolo: perché “le prigioni della mente”? Perché si vuole indicare quell’insieme di convinzioni attraverso le quali l’uomo filtra l’esperienza del reale.
Persino il luogo fisico in cui è allestita la mostra è consono al tema: la cornice è infatti quella delle ex carceri di Palazzo Pretorio. Divenute fruibili come spazio pubblico dal giugno 2021 sono accessibili per visite serali di piccoli gruppi.
Gli ambienti nel piano interrato e seminterrato del Palazzo Pretorio ospitano attualmente l’Archivio comunale, scrigno della memoria storica cittadina. Recano tuttavia ancora evidenti tracce del loro passato utilizzo, mantenuto fino al 1965: le basse, massicce porte borchiate con finestrella e doppi catenacci, scritte, numerazione delle celle e graffiti sui muri.
In mostra ci sono installazioni costituite da video e immagini, entrambi realizzati utilizzando l’Intelligenza Artificiale e facendo vivere attraverso di essa dipinti, sculture e decorazioni di draghi e rettili ancora visibili sul territorio feltrino. Un’esperienza immersiva visiva che interagisce con narrazioni sonore in dialetto e in italiano di leggende della tradizione orale della montagna bellunese.
Per vedere dal vivo draghi, basilischi e rettili fantastici, si potrà percorrere l’itinerario proposto nella brochure che accompagna la mostra e che è distribuita gratuitamente a tutti i visitatori.
Un manoscritto prezioso del 1432
Nelle stesse date presso il Polo Bibliotecario Feltrino sarà possibile ammirare un prezioso manoscritto del 1432 appartenente al Fondo Storico ed eccezionalmente esposto al pubblico. Si tratta del volume Epistulae di Gasparino Barzizza, cui saranno affiancate altre testimonianze miniate feltrine normalmente accessibili solo agli studiosi. L’esposizione, dal titolo “Draghi in miniatura. Tesori dagli archivi feltrini” è visitabile negli orari di apertura al pubblico del Polo Bibliotecario Feltrino, ovvero dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00; sabato dalle 9.00 alle 12.00
Invece la mostra avrà il seguente orario di accesso: ogni venerdì, sabato e domenica dalle 20.00 alle 23.00 e resterà aperta fino al 31 ottobre.
Grande Festival dell’Araldica, il programma
La mostra si colloca all’interno del Grande Festival dell’Araldica che quest’anno avrà ospiti eccellenti. Tra i relatori spicca l’insigne medievalista Franco Cardini che parlerà di araldica e mezzaluna, spaziando tra la storia e la simbologia (15 ottobre), con riferimenti anche al contesto veneto.
Sarà dedicata alla percezione dei colori, tra medioevo ed età contemporanea, l’intervento (8 ottobre) di Riccardo Falcinelli, autore per Einaudi dei due titoli di straordinario successo “Cromorama” e “Figure” con il quale si indagherà quanto il colore condizioni il nostro sguardo sul mondo.
Non mancheranno approfondimenti rivolti a insegnanti, genitori ed educatori, uno spettacolo inedito di e con Luca Scarlini dedicato proprio all’araldica (7 ottobre), attività per i più piccoli e poi molteplici eventi come la mostra mercato di libri d’arte, storia, araldica organizzata il 7 e 8 ottobre a cura e nel contesto della Fiera dell’oggetto ritrovato e realizzata con il patrocinio e la presenza dell’Associazione Editori Veneti.