Chioggia si conferma ancora una volta crocevia di cinema, cultura e sguardi sul mondo. Nel suggestivo cortile di Palazzo Grassi si è svolta la conferenza stampa di presentazione dell’undicesima edizione di “Laguna Sud – Il cinema fuori dal Palazzo”, la rassegna ideata e diretta dal regista Andrea Segre, con il forte sostegno della Pro Loco, che anche quest’anno promette di riempire le serate clodiensi con storie capaci di unire emozione e riflessione.

Dal 20 al 24 agosto, pochi giorni prima dell’avvio della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (27 agosto), Chioggia diventerà la sala a cielo aperto dove si proiettano opere pluripremiate, attente al sociale, ai territori e alle grandi tematiche contemporanee.

Un messaggio di forte vicinanza è arrivato in video da Alberto Barbera, direttore della Mostra di Venezia, che ha ribadito l’importanza di Laguna Sud come evento capace di dialogare con la laguna e con il mondo. Giorgio Cosetti ha inoltre sottolineato la collaborazione tra la città di Chioggia e Laguna Sud e la Giornata degli Autori al Cinema di Venezia.
Le novità del 2025: Laguna Sud Lab
Tra le novità presentate da Segre spicca Laguna Sud Lab 2025, residenza di cinema del reale curata da ZaLab e Giornate degli Autori, che porta le storie della laguna dentro la Mostra di Venezia. Cinque giovani registi, selezionati a livello internazionale, gireranno tra Chioggia e i suoi scorci lagunari: il belga Sebastien Willem, la russa Liliya Timirzyanova, Jacopo De Falco da Castellamare di Stabia, Francesco Rubattu (nato a Bruxelles, oggi a Milano) e il milanese Ludovico Polignano.
I loro cortometraggi saranno presentati il 30 agosto in Sala Laguna durante le Giornate degli Autori a Venezia, per poi approdare a Chioggia, all’Auditorium San Nicolò, il 1° settembre, quando il pubblico decreterà il vincitore del Premio Laguna Sud.
Le istituzioni e il territorio

Alla conferenza stampa hanno partecipato il sindaco Mauro Armelao, che ha sottolineato l’importanza della rassegna per l’immagine culturale della città, e il consigliere regionale Marco Dolfin.
Un plauso speciale è andato alla Pro Loco di Chioggia, guidata dal presidente Marco Donadi, per il costante impegno nella crescita della manifestazione. La presentazione è stata coordinata con passione da Alessandra Lionello, del direttivo Pro Loco.
Il programma 2025
Lo ha detto Segre: il tema 2025 del Festival Laguna Sud è “fatalità”. Il cartellone si apre mercoledì 20 agosto con I dannati di Roberto Minervini (Italia–Usa–Belgio). Giovedì 21 spazio a Il compleanno di Enrico di Francesco Sossai (Francia–Italia–Germania), seguito da Il castello indistruttibile di Danny Biancardi (Italia–Francia).
Venerdì 22 è la volta de Il seme del fico sacro del regista iraniano Mohammad Rasoulof (produzione francese): il cineasta non potrà essere presente per ragioni politiche legate al suo Paese, ma interverrà la connazionale Firouzeh Khosrovani.
Sabato 23 sarà proiettato Anywhere Anytimes dell’iracheno Milad Tangshir (produzione italiana), mentre la chiusura, domenica 24 agosto, è affidata a Quir di Nicola Bellucci (Svizzera).
Le proiezioni si svolgeranno nel giardino di Palazzo Grassi e nell’Auditorium San Nicolò, sempre a ingresso libero: un segnale forte di cinema come bene condiviso.

Un ponte tra Chioggia e Venezia
Con un pubblico che cresce di anno in anno, Laguna Sud si conferma molto più di una rassegna: è un laboratorio di sguardi, un ponte tra Chioggia e la Mostra di Venezia, capace di dare voce alle storie della laguna e di aprirle al mondo.

“Il cinema – ha ricordato Andrea Segre – non è mai solo intrattenimento, ma occasione per leggere il presente e i suoi cambiamenti. Laguna Sud nasce da qui, dalla voglia di mettere in relazione il nostro territorio con il tempo che viviamo”. Ha inoltre sottolineato che Laguna Sud è il risultato del lavoro di tanti collaboratori, li ha voluti presentare al palco. Oltre alla città e ai numerosi appassionati collaboratori della Pro Loco.
Dal 20 al 24 agosto, Chioggia torna dunque capitale di un cinema che ascolta, osserva e racconta. Un cinema che sa unire comunità, territori e futuro