Alla Galleria Samonà l'arte di cartapesta di Magda Cardin

Alla Galleria Samonà l'arte di cartapesta di Magda Cardin

Dal 3 luglio al 6 agosto presso le vetrine della Galleria Samonà in via Roma 57, a Padova è visibile la mostra Symballein. Arte ed evocazioni dal mondo della Cartapesta di Magda Cardin.

La Galleria Samonà è la sala espositiva della Banca d’Italia che ospita esposizioni artistiche e culturali organizzate dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova.
La mostra, a cura dell’Assessorato alla Cultura, presenta 18 sculture e 8 tele realizzate in tecnica mista con materiali quali ferro, cartapesta e stucco.

Perché questo titolo?

  Si tratta di una parola greca, l’infinito del verbo unire, mettere insieme, collegare. Si fa riferimento, infatti, all’inconscio che viene portato alla luce attraverso un linguaggio non espresso razionalmente ma piuttosto di emozioni, di intuizione. In greco antico – inoltre – il termine “simbolo” (σύμβολον) aveva il significato di “tessera di riconoscimento” o “tessera hospitalitatis (dell’ospitalità)” secondo l’usanza per cui due individui, due famiglie o anche due città spezzavano una tessera, di solito di terracotta o un anello, e ne conservavano ognuno una delle due parti a conclusione di un accordo o di un’alleanza: da qui anche il significato di “patto” o di “accordo” che il termine greco assume per traslato. Il perfetto combaciare delle due parti della tessera provava l’esistenza dell’accordo.

 

La mostra dell’artista padovana Magda Cardin

Per quanto concerne la mostra, in particolare l’artista padovana si ispira alle teorie dello psicanalista svizzero Carl Gustav Jung il quale sosteneva, che le pratiche dei ching (=mutamenti) e le carte da gioco come i tarocchi e le carte francesi, non sono altro che la rappresentazione degli stadi evolutivi della nostra psiche.
In particolare il giullare o jolly o matta esprimerebbe la creatività che ognuno di noi ha spesso soffocata, la forza giocosa universale che si serve dei quattro elementi fuoco, terra, aria, acqua per cambiare l’ordine delle cose; il fante che ci riporta all’infanzia e all’adolescenza; il cavallo, a rappresentare la giovinezza. Infine i re e le regine che rappresentano l’età matura.

I Tarocchi sono particolari carte da gioco la cui origine è da far risalire presumibilmente tra il tardo Medioevo e il Rinascimento.
La collocazione geografica, invece, si può individuare nell’Italia Settentrionale e, più precisamente, nella città di Ferrara. Con molta probabilità, i tarocchi furono creati come gioco di carte a scopo didattico. Successivamente i Tarocchi, prima assunsero un carattere puramente ludico e in seguito furono usati per scopi divinatori diventando uno dei principali strumenti della cartomanzia.


I Tarocchi sono formati da 78 carte (chiamate anche “lame”) suddivise in due grandi gruppi: gli “Arcani maggiori” costituito da 22 carte illustrate e gli “Arcani minori” formati dai 56 carte suddivise nelle 4 serie di semi della tradizione italiana: denari, coppe, spade e bastoni.
Nella mostra poi, sorprende l’Uroboro, simbolo dell’eterno divenire del cosmo. E’ riconducibile allo zero nelle carte da gioco e all’immagine del cerchio come simbolo di eternità.

 

L’autrice, Magda Cardin, vive e lavora a Campodarsego come decoratrice d’interni, realizza quadri e sculture d’ispirazione e su commissione, graffiti e trompe l’oeil.

Diplomata alla scuola Usuelli Ruzza di Padova come stilista di moda, ha partecipato anche a vari corsi di formazione come grafica pubblicitaria, tecnica dell’ornato e visual merchandiser.

Ha collaborato con vari studi di scenografia dove ha creato scenografie per parchi giochi. Ha partecipato alla creazione di effetti scenografici su tessuto per “Il flauto magico” presentato alla Fenice di Venezia.

Ha collaborato alla decorazione di elementi scenografici per Il ballo del doge a Venezia. Nel 2003 ha decorato gli stemmi araldici che rappresentano i paesi sotto la provincia di Padova, attualmente esposti a Palazzo S. Stefano, piazza Antenore (PD).

La mostra è visitabile esclusivamente dall’esterno, grazie ad un’apposita illuminazione.