Vo’, cuore dei Colli Euganei.
Tre giorni che hanno il sapore dell’uva matura e il profumo del mosto appena spremuto.
Venerdì: l’apertura
Il sipario si apre il 19 settembre con il “Villaggio DiVino”. Le piazze del paese si riempiono di stand, calici e sorrisi. I vini DOC e DOCG dei Colli Euganei raccontano la loro storia nei bicchieri, mentre tra le vie si intrecciano i primi suoni delle bande e i profumi degli stand gastronomici.
È la festa che prende forma: lenta, conviviale, familiare.
Sabato: arte, musica, tradizione
Il secondo giorno porta con sé le note di “Note in Villa” e la magia di “Poesia nel Vino”, momenti che legano cultura e calice. I bambini giocano e imparano nei laboratori – “Dall’Uva al Mosto” – mentre i grandi si lasciano cullare dalla musica serale.
Il paese vive un’atmosfera sospesa, fatta di attese: la sfilata dei carri è alle porte.
Domenica mattina: Calici in Carrozza
La domenica si apre con “Calici in Carrozza”: un viaggio tra cinque cantine storiche. I visitatori – e con loro un gruppo di giornalisti – assaggiano vini, ascoltano storie di vigna, percorrono in carrozza le strade di Vo’ che profumano di vendemmia.
Il bicchiere in mano diventa lente attraverso cui leggere il paesaggio: filari ordinati, colli all’orizzonte, mani che da generazioni si sporcano di terra e di mosto.
Domenica pomeriggio: la grande sfilata
Il pomeriggio porta il cuore della festa: la sfilata dei carri allegorici. Cinque opere d’arte effimere, decorate con chicchi d’uva e dettagli minuziosi, attraversano il paese.
I Perbacco fanno sognare con “Giro dell’uva tra il cielo e i Colli”: una mongolfiera che sale verso l’alto, circondata da monumenti simbolo del mondo, dalla Statua della Libertà che stringe un grappolo d’uva al Big Ben, fino alla Grande Muraglia. È il viaggio verneano che lega i Colli Euganei all’immaginazione universale.
Al secondo posto si piazza il carro “Vino dal sapore antico, dai monasteri ai Colli Euganei”: monaci raccolti attorno a un tavolo, il suono di una campana, un omaggio alla spiritualità che nei secoli ha custodito vigne e tradizioni.
Terzo posto per il gruppo Il Filo che ci Unisce, con un gigantesco Mickey Mouse al timone di una nave, ponte tra l’universo Disney e l’allegria popolare.
A completare la sfilata, “Un mare di vino frizzante” e i Ragazzi della Porta accanto con “Dai Colli alla città, la libertà”, segni di una creatività giovane che non smette di reinventare la festa.
La voce della storica speaker Vanna Vigolo accompagna ogni carro, spiegando i dettagli, chiamando la folla a guardare più da vicino. Sullo sfondo, la banda folkloristica Euganea e i moscatin colorati che aprono la parata con energia.
L’annuncio
Quando arriva il verdetto, la piazza esplode: vincono i Perbacco. Il loro carro diventa simbolo di questa edizione. Un applauso collettivo che è più di un riconoscimento: è la conferma che la Festa dell’Uva è ancora un rito di comunità, dove la manualità, la fantasia e il vino si intrecciano in un’unica narrazione.
Epilogo
Tre giorni e una certezza: la Festa dell’Uva di Vo’ non è soltanto celebrazione della vendemmia. È un teatro popolare, un atto d’amore verso i Colli Euganei.
Un luogo in cui il vino non si beve soltanto: si racconta, si ascolta, si porta in processione su carri che sono sogni di cartapesta e chicchi d’uva.
E quando la mongolfiera dei Perbacco si alza verso il cielo, tra i tetti di Vo’ e i profili verdi dei colli, resta l’immagine di una comunità che non smette mai di volare insieme.
