La “Provincia Bella” e il “Natale che non ti aspetti” sino al 6 gennaio 2020
Nota ai più come Provincia Bella, quella di Pesaro e Urbino rappresenta un territorio costellato da piccoli borghi medievali, signorili città di mare, affascinanti paesi rinascimentali, tesori storici, artistici e culturali di grande prestigio. L’occasione migliore per scoprirla, nel periodo di festività, è offerta da “Il Natale che non ti aspetti”, l’evento diffuso organizzato dalle pro loco della provincia fino al 6 gennaio 2020.
Da Mombaroccio a Candelara, da Gradara a Fano.. 18 borghi magici
Si parte dalla meravigliosa Mombaroccio, nelle prime colline, per proseguire nei 18 borghi che si riempiono di magia, luci, colori e appuntamenti dedicati al Natale. Succede così a Candelara, il borgo collocato a 7 Km da Pesaro, che dedica un intero evento alle fiammelle di cera (Candele a Candelara, tutti i fine settimana a dicembre). Raggiungetela per assistere gli attesi spegnimenti programmati dell’energia elettrica che, per due volte al giorno, lasciano il paese illuminato dalla sola luce delle candele (ore 17.30 e 18.30). A pochi chilometri di distanza Gradara, teatro della storia d’amore di Paolo e Francesca citata da Dante nel V canto dell’Inferno della Divina Commedia, attende i visitatori con i mercatini dedicati all’artigianato made in Italy, eventi culturali e mostre nell’ambito de “Il Castello di Natale (fino al 6 gennaio).
Da non perdere, una visita a Frontone, incantevole borgo medievale di pietra calcarea che regala fino al 15 dicembre una suggestione unica. L’illuminazione del castello affacciato sui 1701m del Monte Catria, durante il periodo natalizio, è capace di rapire gli sguardi di grandi e piccini. La città natale di Gioacchino Rossini accoglie i visitatori che la raggiungono durante l’evento “Pesaro nel Cuore” con mercatini di artigianato artistico e natalizio, animazione per i più piccoli e canti di Natale e una spettacolare pista di pattinaggio dal grande cuore nella centralissima piazza del Popolo.
Magia anche a Fano la città che ospita a primavera il Festival del Brodetto
“Il Natale che non ti aspetti” prosegue con “Il Natale Più” di Fano. La città caratterizzata dal forte legame con le sue tradizioni marinare (dal 30 aprile al 3 maggio ospita la 18^ edizione del Festival del Brodetto) ospita, nel periodo natalizio, l’esposizione di presepi di sabbia realizzati da alcuni dei più importanti artisti del genere; la “Via dei ciliegi e dei bambini” dedicata ai più piccoli; con un albero di Natale unico, elfi, fate, colori, laboratori e dolci sorprese. Da non perdere le visite guidate al presepe permanente di San Marco. Allestito nelle cantine settecentesche di Palazzo Fabbri, copre una superficie di 350 metri quadrati ed è composto da quasi 50 diorami con più di 500 statue a movimenti meccanizzati.
E’ un “Magico Natale” a Fossombrone, l’antica Forum Sempronii regalerà occasioni di shopping da non lasciarsi sfuggire, la magia dell’Ufficio Postale di Babbo Natale, una nevicata “garantita” per tutte le festività.
La splendida Urbino torna a rapire il pubblico con la 19esima edizione de “Le Vie dei Presepi” un’occasione per conoscere la città rinascimentale e curiosare tra vie, palazzi e vicoli alla ricerca di decine di natività artistiche. Il calendario de “Il Natale che non ti aspetti” si concluderà con la Festa Nazionale della Befana di Urbania (dal 4 al 6 gennaio 2020) e le 1.000 calze cucite a mano pronte a colorare le viuzze del borgo, 300 aiutanti della vecchina che incontrano i piccini, la calza da record lunga oltre 50 metri e la
spettacolare discesa della Befana che planerà con la sua scopa in un volo acrobatico di 36 metri (Ha collaborato Alessandra Gasparini )
Urbania, la signora del Montefeltro….
La Signora del Montefeltro, Urbania è raggiungibile con poco più di mezz’ora di auto da Urbino. Si trova nella valle del fiume Metauro, nel Montefeltro, ed è circondata da morbide colline. Nota fino al 1636 con il nome di Casteldurante, già dominio dei duchi di Urbino, i Montefeltro e i Della Rovere, diventò Urbania in onore di Papa Urbano VIII. La terra di Durante con una bolla pontificia fu elevata al grado di città “Amoenitate loci, humanitatecivium” (per la bellezza del luogo e la civiltà degli abitanti). Il paese vanta un
prestigioso patrimonio culturale artistico e architettonico tra cui il Palazzo Ducale, (sec.XV-XVI), già appartenuto ai Brancaleone, primi feudatari di Casteldurante, e poi residenza dei Montefeltro e dei Della Rovere e oggi sede della Biblioteca Comunale, degli Archivi Storici, del Museo Civico e del Museo della Civiltà Contadina. Da non perdere una visita al suggestivo Barco Ducale (parco venatorio e residenza estiva dei Duchi, a pochi chilometri dal borgo) e il curioso Cimitero delle Mummie. Agli inizi del XIX secolo, dopo la promulgazione dell’Editto di Saint Cloud, la Confraternita della Buona Morte decise di esporre nella stanza nascosta dall’altare maggiore alcuni corpi riesumati dai sepolcri della chiesa, trovati oggetto di un fenomeno di mummificazione naturale.
Urbania vanta un’importante tradizione di artigianato locale, in primis legata alla Ceramica, che con le sue maioliche la rese celebre fin dal Rinascimento. Oggi la tradizione di un tempoviene riproposta dalle botteghe del luogo. La cittadina ospita due importanti manifestazioni: la “Festa nazionale della Befana” (4-6 gennaio 2020) durante la quale il borgo accoglie migliaia di visitatori che accorrono per assistere all’acrobatico volo della Befana che ogni sera plana sulla folla, a bordo della scopa, dai 36 metri dalla torre campanaria; la “Sagra del Crostolo” in programma a settembree dedicata a questo goloso prodotto tipico che ha ottenuto il riconoscimento della DE.CO (Denominazione Comunale di Origine).
L’enogastronomia, un sapore assoluto
Il periodo delle festività diventa l’occasione per conoscere anche la bellezza enogastronomica di questo territorio. Durante l’evento diffuso “Il Natale che non ti aspetti” sarà infatti possibile ammirare un panettone gigante alto 4 metri; visitare una rocca medievale “ricoperta” di cioccolato o il borgo dove il cacao si sposa con la visciola; scoprire Urbino, le sue ricette rinascimentali e i lussuriosi “piatti del Duca”. Il mercatino più grande d’Italia, collocato in un territorio di 2500 chilometri quadrati costellato da decine di piccoli borghi collegati in rete, “celebrerà” le tradizioni culinarie della regione per la gioia dei palati dei visitatori. E’ obbligo far tappa al “Natale a Urbino” e gustare la polenta con il sugo ai funghi (ricetta rinascimentale) o il “piatto del Duca” rifocillandosi tra una visita e l’altra a “Le Vie dei Presepi”. A Fermignano durante il “Festival del Panettone” e’ possibile ammirare un gigante di bontà, un panettone dal diametro di 3 metri e un’altezza di 4 che ospiterà un percorso dedicato ai bambini, e immergersi in un centro storico riempito di dolci e dolcetti. A Mondavio si può assistere al concorso CioccoRocca durante il quale i partecipanti si sfidano nella creazione di un dolce contenente 2 ingredienti a scelta tra cioccolato, miele, formaggio, canapa, olio e visciole. Le amarene di Cantiano sono inoltre le regine, a Pergola, della “Cioccovisciola di Natale”. Apprezzate da re Vittorio Emanuele e dalla famiglia reale, inserite nell’elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), i frutti tipici della regione si possono gustare in abbinamento al cioccolato. Non perdetevi la scultura di cioccolato raffigurante i tesori della città, i Bronzi dorati, l’unico gruppo statuario in bronzo dorato dell’età romana giunto fino a noi che realizzerà Fabio Mangialardi docente dell’Istituto alberghiero ‘Panzini’ di Senigallia. E’ poi tutto da scoprire l’itinerario enogastronomico che i visitatori de “Il Natale che non ti aspetti” possono crearsi, facendo tappa nei 18 borghi coinvolti nell’evento, ciascuno caratterizzato da ricette della tradizione e prodotti tipici come il “bostrengo” (tra i più antichi dolci della tradizione culinaria marchigiana); il crostolo di Urbania (una sorta di piadina cotta sulla brace); la Casciotta d’Urbino Dop (il prodotto caseario tanto amato da Michelangelo Buonarroti); il Bianchello del Metauro Doc (vitigno autoctono della provincia che celebra, nel 2019, i suoi 50 anni di denominazione).
DORMIRE & MANGIARE
ALEXANDER MUSEUM – Pesaro (PU)
Un luogo dove l’arte dell’accoglienza trova il perfetto connubio con l’arte visuale e creativa. L’Alexander Museum Art Hotel è un 4 stelle unico nel suo genere per il suo valore artistico. Qui è possibile vivere una vacanza nell’arte, raffinata ed elegante fatta di cultura, immersi in un suggestivo scenario con il mare a pochi passi dalla struttura. L’Alexander Museum Palace è l’unica struttura italiana nella top 10 dei più prestigiosi hotel europei di design ed è stata dichiarata “Opera non trasportabile” alla Biennale di Venezia del 2011.
ALEXANDER MUSEUMI, Viale Trieste, 20 – 61121 Pesaro (PU) Tel: 0721 34 441 Sito: http://www.alexandermuseum.it/
RISTORANTE PICCOLO MONDO – Mombaroccio (PU)
Il Piccolo Mondo è un incantevole ristorante e pizzeria con adiacente fattoria situato a Mombaroccio nel meraviglioso paesaggio marchigiano: calda ospitalità e servizio accurato per gustare al meglio i piatti della cucina tipica e creativa, preparati con gli ingredienti genuini del territorio provenienti dalla fattoria. Fiore all’occhiello: i salumi e l’olio proveniente dagli ulivi secolari.
RISTORANTE PICCOLO MONDO, Via Villagrande 175 61024 Mombaroccio (PU) Tel: 0721 470170 Sito: https://www.piccolomondonline.it/
La Ricetta
CROSTOLO D’URBANIA E CASCIOTTA D’URBINO
Non chiamatelo “piadina” perché la somiglianza sta solo nell’aspetto. In realtà il “Crostolo di Urbania” ha origini antiche, risalenti a oltre 3000 anni fa. Nasce nell’Alta Valle del Metauro e deve il suo nome alla sua forma e consistenza originaria: quella di un pane schiacciato molto duro, una “crosta”, appunto, cotta sulla brace.
INGREDIENTI per 10 crostoli:1 kg farina 0, 5 uova, 250 g strutto, 300 g latte, 15 g sale fino, q.b. pepe nero, 1 forma di Casciotta d’Urbino Dop
PROCEDIMENTO: In un recipiente versare la farina, aggiungere le uova, 125 g di strutto, sale e pepe. Aggiungere il latte tiepido e lavorare fino a ottenere una palla elastica e omogenea. Lasciare riposare a temperatura ambiente per circa 1 ora l’impasto. Dividerlo poi in pagnottine, stenderle con il mattarello, ungerle con abbondante, arrotolarle su se stesse da due lati, poi formare una chiocciola. Stendere il crostolo con il matterello fino ad uno spessore di circa 5 mm e cuocerlo sulla brace viva, 2 minuti per lato. Servirli accompagnandoli con la Casciotta d’Urbino Dop, formaggio tipico del territorio amato persino da Michelangelo Buonarroti.
Leave a comment