Dove il mare incontra il cielo

Dove il mare incontra il cielo

Le radici di Manfredonia affondano nella storia, legandosi al mito: erede dell’antica Siponto, leggendariamente fondata dall’eroe greco Diomede, la città rinasce dalle onde come una Venere del Gargano, per volontà del re Manfredi di Svevia.

Il sovrano, figlio di Federico II, la ricostruisce più a nord, disegnandone la pianta e concedendole lo status di porto franco, importantissima mossa per incentivarne il popolamento; l’obiettivo era rendere il sito la capitale della Puglia, in latino caput Apuliae, un appellativo che ne rivela il lustro anche a distanza di secoli.

“…et si vixisset princeps per paucos annos amplius, fuisset Manfredonia una de pulchrioribus civitatibus de mundo”

“…e se il principe fosse vissuto per pochi anni più a lungo, Manfredonia sarebbe stata una delle più belle città al mondo”.

– Fra Salimbene de Adam, Cronica, Vol. II

La ricchezza di Manfredonia sta nella sua posizione privilegiata, affacciata all’Adriatico in modo intimo e confidenziale, spalleggiata da un retroterra sopraelevato che le fa da corona. Sta nelle usanze tradizionali, preservate nell’artigianato, nella pesca e nelle attività di valorizzazione del territorio. Sta nella cultura, anche di stampo sacrale.

Per terra e per mare

Le opportunità per esplorare e apprezzare appieno Manfredonia sono innumerevoli: per gli sportivi, è possibile godere degli itinerari naturalistici garganici anche a cavallo, grazie all’ASD Centro Equestre Posta Ruggiano, che offre – in tutte le stagioni – percorsi di trekking di varia durata.

Durante le escursioni più brevi, della durata di 2-3 ore, si raggiungeranno eremi rupestri, antichi insediamenti dauni e diversi punti panoramici (da cui scattare qualche foto ricordo); le locations toccate appartengono a Bosco Quarto, alla Foresta Umbra, al Monte Scrigno o al Monte Calvo, che d’inverno possono essere visti sotto una gentile coltre di neve.

I percorsi più lunghi, invece, comprendono anche viaggi di più giornate attraverso i sentieri o fra gli alberi, in una full immersion ricca di storia e piccole sfide.

ASD

Per partecipare, non occorre essere cavallerizzi esperti: i meravigliosi cavalli di razza Murgese messi a disposizione dallo staff sono docili e il personale sempre pronto a fornire indicazioni, per una gita in totale relax e comunione con l’ambiente.

Per i turisti più affascinati dalle onde, è invece disponibile un servizio di prenotazione di medie e grandi imbarcazioni, con o senza patente nautica obbligatoria: se siete a Manfredonia con un gruppo di amici, noleggiare una barca a motore potrebbe essere un’ottima idea per sfidare l’orizzonte e raggiungere il largo con uno skipper professionista.

Amor sacro, amor profano

Patrono di Manfredonia è il santo Lorenzo Maiorano, le cui reliquie sono conservate nella chiesa cattedrale della città: l’edificio,consacrato nel 1270, venne saccheggiato dai Turchinel 1620 e durante l’incendio che lo distrusse anche il corpo del santo venne consumato dalle fiamme. Tuttavia, si salvò il suo braccio destro, che qui rimane conservato sin dalla ricostruzione della cattedrale (avvenuta nel XVIII secolo).

Oltre alle numerose chiese cittadine, tra le quali menzioniamo la chiesa di S. Domenico, la Cappella della Maddalena, la Basilica di S. Maria di Siponto e l’Abbazia di S. Leonardo, a Manfredonia è anche visitabile un museo diocesano, ospitato all’interno del Palazzo Episcopale. Al suo interno, reperti lapidei, argenti, paramenti sacri risalenti dal V secolo all’età contemporanea, organizzati in un percorso espositivo cronologico che comprende una galleria araldica dedicata alle più importanti biografie vescovili.

L’amor profano, in questo territorio, può essere invece identificato con il piacere della buona cucina, capace di regalare al palato un’esperienza gustativa genuina, dai primi piatti alla semplicità casereccia dei dolci tipici.

Arti e Mestieri

Se amate l’artigianato, infine, a Manfredonia potrete visitare la bottega del ceramista Antonio Robustella, presso il Cortile Marasco: attiva dal 1971, l’attività fiorisce mostrando i suoi colori agli avventori, tra maschere, piatti, vasi e altre originali realizzazioni.

Oppure, potrete recarvi in visita al negozio di Matteo Trotta, punto di riferimento per la lavorazione manuale della cartapesta: figlio di un falegname ebanista e di una madre magliaia, Matteo dà vita al suo laboratorio creativo nel 1996, seguendo la passione che gli scorre nel sangue.

Da ultimo, ma non da meno, il cantiere dei Maestri d’Ascia Rucher, che ancora oggi riescono a combinare diversi tipi di legname per ottenere imbarcazioni dalla lavorazione lunga e meticolosa, preservata nel tempo da pochissimi centri d’eccellenza in quest’arte antica.


Scoprire Manfredonia non richiede un solo giorno: innamorarsi della città, tuttavia, può richiedere un solo sguardo.