Dopo un attento restauro volto a modernizzare la struttura, ad ampliare la collezione di reperti presenti e a rendere più accessibile la sede ai visitatori, venerdì 22 settembre ha finalmente riaperto il Museo dei Colli Euganei. Un evento importante per l’intera comunità di Galzignano Terme, che ritrova uno spazio essenziale per dare spazio alla propria cultura, dedicato a tutti coloro che desiderano approfondire le loro conoscenze in merito alla storia, alle tradizioni e alla natura presente nei Colli Euganei.
Nuovi obiettivi e orizzonti culturali, grazie anche ai fondi del PNRR
Gli interventi effettuati negli ultimi mesi, resi possibili grazie alle risorse del progetto europeo PNRR, hanno permesso di modernizzare il polo museale in base alle direttive presenti nella Carta dell’Accoglienza della Regione Veneto e di assolvere i principi cardini di ICOM (International Council of Museums) nella definizione dei musei moderni: «quest’ultimi, infatti, non devono più essere visti come semplici contenitori che conservano ed espongono reperti od opere, ma centri aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, che promuovono la diversità e la sostenibilità». Ovviamente, il “rapporto tra uomo e natura” rimarrà il punto d’interesse principale sul quale il MuCE concentrerà le proprie esperienze di studio e di ricerca per proporle attraverso l’educazione, il piacere e la riflessione in sinergia con gli altri istituti ed enti del territorio.
«Per raccontare il nuovo corso del Museo – spiega la sua direttrice, Giulia Deotto – è necessario partire dall’inizio, ossia dalla necessità di dare un nome identificativo e semplice all’intero progetto, che non tradisse la precedente definizione, che aveva come riferimento l’intero territorio dei Colli Euganei, visto come esempio illustre di colline europee, e fosse giovane, dinamico nello stesso modo in cui è stato ripensato l’intero allestimento. La soluzione è stata trovata nell’acronimo MuCE. Il nuovo Museo dei Colli Euganei rappresenta davvero una scommessa vinta anche per iniziare una politica di collegamento con gli altri musei del territorio in forma integrata».
«Quando ho immaginato il Museo dei Colli Euganei rilanciato, insieme con i miei assessori e i tecnici – spiega invece il sindaco di Galzignano Terme, Riccardo Masin – avevo pensato ad un servizio del Comune per la sua comunità. Un luogo aperto verso l’esterno, promosso dall’amministrazione Comunale, ma connesso ad enti partner e ai moltissimi cittadini di Galzignano e dei Colli Euganei, che hanno a cuore le loro storie e le storie dei Colli tutte. Ne è nata una struttura moderna, in linea con le necessità della comunità, voluta per celebrare le storie di Galzignano e dei Colli donando loro una prospettiva europea, riflettendo sul tema dell’ambiente e della natura fragile. La connessione con il Parco Regionale ha permesso infine di ampliare questa visione, aderendo alla Carta Europea del Turismo Sostenibile, costruendo progetti culturali di spessore.».
Nuove aree interne ed esterne, all’insegna dell’inclusività
In seguito all’ammodernamento, le sezioni in cui si suddivide il museo sono state ampiamente rivisitate per rendere le collezioni presenti fruibili attraverso esperienze multisensoriali e i percorsi immersivi per tutti i visitatori. L’obiettivo perseguito dalla squadra che ha organizzato e condotto i lavori di restauro è quello di poter raggiungere il maggior numero di persone per promuovere studi e offrire risposte nel delicato rapporto tra uomo e natura.
Alle già presenti sezioni dedicate all’archeologia, all’ornitologia, al termalismo, si aggiungono oggi percorsi tattili dedicati all’arte e all’artigianato storico dei Colli Euganei, alla geologia e alla geomorfologia del territorio. Inoltre, è stata creata una sezione storica dedicata ai Castelli alle Chiese e ai Monasteri, questi ultimi raccontati anche attraverso un percorso olfattivo dedicato alle spezie, ai frutti e alle erbe officinali. La sezione archeologica, invece, si arricchisce di reperti di epoca romana che testimoniano la presenza del termalismo a Galzignano già in quell’epoca.
La sezione dedicata alla Scuola, completamente nuova, ricorda invece Dino Durante, giornalista e scrittore, nel tempo in cui è stato insegnante locale, e il pittore Mario Bocchini, di cui il Museo conserva un ricco corpus di opere. Inediti saranno inoltre un percorso sonoro che permetterà al visitatore di riflettere sull’impatto dell’uomo nella natura e uno spazio riservato all’erbario che raccoglie e presenta la straordinaria biodiversità botanica dei Colli Euganei. Nel complesso, si tratta di 80 raccoglitori contenenti un totale di 4.400 campioni, e altri 12 raccoglitori, con ulteriori 436 campioni didattici, che invece verranno messi in esposizione nella sala ornitologica dove i 120 esemplari di uccelli imbalsamati, già contestualizzati da pannelli che riproducono i vari ambienti di vita, oggi vengono presentati con la possibilità di ascoltare il loro verso.
Infine, è doveroso ricordare che l’attività del MuCE non si esaurirà all’interno delle mura dello stabile che lo accoglie, anzi buona parte delle iniziative che verranno proposte riguarderà gli spazi esterni. Lo scopo, anche in questo caso, è quello di creare collegamenti con l’intero territorio euganeo, nei suoi punti d’interesse, e aprire nuovi percorsi di collaborazione con tutti gli enti e le associazioni preposte alla valorizzazione del paesaggio, della storia e della cultura.