Ricomincia a Belluno la rassegna estiva promossa ormai dal 2005 dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, affiancata da tanti Enti pubblici e vari partner, “L’Estate Tizianesca 2023”. Chi volesse partecipare a qualcuno dei numerosissimi eventi, ha tempo fino al 19 settembre. Sono proposti incontri con esperti e storici dell’arte, laboratori, esposizioni, concerti, visite guidate per respirare a pieni polmoni l’arte e la cultura ad alta quota tra le splendide Dolomiti: da Pieve di Cadore a Belluno e in tutto il Cadore fino a Cortina d’Ampezzo, con eventi anche a Vittorio Veneto e Treviso.
Il filo conduttore, naturalmente, è Tiziano, il grande pittore nato a Pieve di Cadore tra il 1488 e il 1490 e morto poi a Venezia nel 1576. Si tratta di 17 conferenze con studiosi di fama internazionale su Tiziano e altri importanti artisti del Rinascimento. I conferenzieri? Nomi di massimo prestigio e di livello internazionale quali Bernard Aikema, Roberta Battaglia, Melissa Conn, Enrico Maria dal Pozzolo, Sarah Ferrari, Sebastiano Giordano, Michel Hochmann, Peter Lüdemann, Charles Hope, Stefania Mason, Gabriele Matino, Antonio Mazzotta, Claudio Salsi.
Sono previsti anche laboratori musicali per adulti e bambini, e ancora masterclass ed escursioni. Inoltre una fiera dell’editoria, giunta alla sua settima edizione, che ogni anno vede in festa il comune di Pieve di Cadore. Una fiera dedicata alla piccola e media editoria, dal nome simbolico di “Boschi di carta”.
E ancora nove concerti nelle antiche chiese cadorine.
Il pezzo forte è il nuovo progetto biennale di laboratori in residenza per la Rigenerazione Culturale e Artistica di Monte Ricco – RI.CA.MO – che, finanziato dalla Fondazione Cariverona, ruoterà attorno al concetto di Land Art e Arte Rigenerativa coinvolgendo Forte Monte Ricco.
E ancora una mostra “Tiziano, Valentin Lefèvre e il paesaggio” organizzata in collaborazione con la Magnifica Comunità di Cadore presso la Casa Natale di Tiziano a Pieve di Cadore (dal 30 luglio al 10 settembre), dedicata alla valorizzazione dell’immenso patrimonio di stampe tizianesche raccolto e implementato dalla Fondazione in questi anni. Immancabile la parte riservata ai giovani con il premio agli studiosi italiani e stranieri intitolato alla memoria di Gemma Donata Nicolosi Dal Pozzolo. Studio, ricerca, recupero e conservazione, valorizzazione, senso della comunità, genius loci sono del resto le parole d’ordine che muovono da sempre la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore che, istituita vent’anni fa, è diventata un punto di riferimento nello studio di Tiziano.
Nel frattempo, grazie alla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore per il suo ventennale, è tornata a splendere nella chiesa arcidiaconale di Pieve di Cadore la Pala restaurata di Tiziano: si tratta della celebre “Madonna col Bambino tra i Santi Tiziano e Andrea” che oramai risulta opera autografa di Tiziano, senza il coinvolgimento della bottega. Il dipinto – citato da Vasari nell’edizione delle Vite del 1568 (data quindi che ne consente una datazione precedente) – veniva definito “bellissimo” e di mano del Tiziano. La pala, realizzata per la cappella dei Vecellio nella Chiesa dedicata a Maria che vi è raffigurata nell’atto di allattare Gesù, fu poi donata da Tiziano alla città. Il pittore vi si è raffigurato umilmente, nel personaggio fedele a sinistra che regge il bastone pastorale del suo santo omonimo, titolare della cappella della famiglia; mentre nel volto di sant’Andrea, secondo una fonte attendibile del 1622, Tiziano avrebbe raffigurato il fratello Francesco, scomparso nel 1560. Una sorta di ritratto di famiglia.
L’intervento, le indagini diagnostiche e d’archivio hanno consentito di ricostruire la genesi e le vicende degli ultimi cinque secoli, inclusi i furti tentati o parzialmente riusciti che l’opera ha subito. Il capolavoro restaurato gode ora di un nuovo allestimento e di un nuovo sistema di illuminazione e lo si può ammirare nella sua bellezza ritrovata all’interno della Chiesa di Santa Maria Nascente, nella nicchia d’altare visibile nel pieno splendore dei suoi colori originali.