La mostra, al museo di Villa Bassi, rimarrà aperta sino al 29 agosto 2021
L’arte al tempo del covid: i social network strumento di resilienza per artisti, amanti dell’arte e giovani promesse
“Veniamo noi da voi aspettando di ripartire con forza ed eroismo” è stato questo il messaggio lanciato durante i mesi di lockdown agli artisti di tutta Italia dal neonato Museo di Villa Bassi Rathgeb (inaugurato solo nel dicembre 2018) e che ha spronato la creatività di più di 200 artisti dando poi vita alla mostra nazionale “Arte eroica. Miti di una ritrovata libertà”, a cura di Federico Martinelli e Marilena Spataro, aperta al pubblico dall’11 luglio fino al 29 agosto per ammirare le opere di 40 artisti selezionati da una giuria composta da giornalisti di testate nazionali e internazionali prestigiose.
Un contest che ha superato ogni previsione…
Mentre i musei, i cinema e i teatri, durante i mesi di lockdown, sono stati “costretti” ad imballare bellezza e cultura e riporla in bui magazzini sotterranei, sui social di Mark Zuckerberg, Facebook e Instagram, il tema dell’emergenza sanitaria prendeva costanti gomitate dal contest “I’m Hero”, fortemente voluto dall’Assessore alla Cultura di Abano Terme, Cristina Pollazzi, ideatrice e promotrice dell’evento, conquistandosi attenzione e spazio oltre a testimoniare la forza dirompente della resilienza e il desiderio di uscire presto da questa difficile parentesi della nostra vita.
Ma non è una mostra d’arte comunemente intesa. Perché è nata con l’obiettivo di esprimere sentimenti ed emozioni e soprattutto mantenere vivo il legame con il pubblico che a causa della pandemia ha dovuto rinunciare alla bellezza e alla cultura.
È ammirevole, pertanto, che gli artisti abbiano deciso di schierarsi uno accanto all’altro e insieme offrire il loro contributo e solidarietà a chi da sempre ha creduto in loro sostenendoli e appoggiandoli, ovvero alle istituzioni e ai musei che più volte dall’inizio dell’emergenza sanitaria hanno dovuto chiudere loro le porte.
La forzata pausa è così diventata arte attraverso le opere di pittori, scultori, fotografi e artigiani. E così il titolo, che riassume perfettamente lo spirito del contest, ha anche guidato le attività del Museo sui canali social durante i mesi di lockdown quando non sembrava ci fosse nulla da raccontare. Riuscendo, contro ogni aspettativa, ad avvicinare e collegare le persone almeno virtualmente tessendo nuove relazioni, creando nuove connessioni per affinità e interessi simili lasciandosi così contagiare dalla bellezza.
…E sorpreso chi l’ha fortemente voluto
“Questa è una mostra molto particolare che nasce essa stessa in un momento particolare.” ha dichiarato l’Assessore Cristina Pollazzi “Insieme a Stefania Bertelli, di Artemide PR, Federica Trevisanello, Responsabile servizi culturali, e Chiara Marangoni, responsabile e coordinatore di CoopCulture, avevamo appena inaugurato una mostra importante “Seicento Novecento da Magnasco a Fontana” che abbiamo dovuto chiudere a causa dell’emergenza sanitaria. E così ci siamo domandate: “perché non cerchiamo la luce in questo grigiore?”. La cultura ha da sempre la grande capacità di unirci, soprattutto nei momenti più bui e difficili; era chiaro che era nostro dovere espandere questo messaggio. Abbiamo così lanciato il contest “I’m Hero” ovvero un eroe di sé stesso perché è la persona che riesce a vincere contro le remore contro la tristezza vince sé stesso diventa eroe di sé stesso perché porta delle idee. Devo dire che è stato un po’ un salto nel buio (puntare su un canale come quello dei social network, n.d.r.). E invece hanno risposto più di 200 artisti, se pur nella diversità degli stili, tematiche e professionalità stimolati tutti dal medesimo messaggio:“vogliamo uscire, vogliamo portare il colore e la forma al di fuori della situazione covid”.”
Difatti, come sottolineato dal curatore della mostra, Federico Martinelli: “Vedrete opere che parlano di gioia, opere che parlano di malinconia, che parlano di speranza e che sono riuscite a colorare di emozioni i social network in un momento in cui il tema era molto incentrato sull’emergenza sanitaria che ci ha colpito. Ma altrettanto vivere il nostro quotidiano attraverso l’arte sicuramente è stato uno stimolo importante per i mesi che ci hanno preceduto. Differenti le professionalità così come altrettanto differenti sono gli stimoli che racconta questa mostra. Il titolo della mostra “Arte eroica” è l’eroismo del quotidiano, l’eroismo di questo ultimo anno e mezzo, ma altrettanto se ci pensiamo l’arte è eroica da sempre da quando è nata. Crescendo, ha sempre di più testimoniato il nostro quotidiano e il tripudio differente che fa parte delle nostre emozioni. In questa mostra vedrete tutto ciò che è stato e che abbiamo vissuto al di là di questa emergenza. Vedrete tanto colore. Perché l’arte è una medicina dell’anima che ci permette di affrontare la quotidianità.”
I vincitori della mostra “Arte eroica. Miti di ritrovata libertà”
Sabato 10 luglio, Villa Bassi si è vestita a festa per la consegna dei premi ai vincitori che hanno colto l’occasione di conoscere e ammirare anche le opere dei loro “rivali” d’arte.
I primi tre artisti votati dalla Giuria Nazionale:
- Chiara Fogliato, con tre scatti: “Amore Eroico…d’altri tempi, quando si era Eroi Insieme
della propria vita” legato a un sentimento e a un valore che oggi secondo l’artista sta scemando ovvero la capacità di stare insieme per tutta la vita; la seconda, “Un Eroe porta sempre i segni della sua impresa”scattata dopo la riapertura del secondo lockdown quando il DPCM ha concesso la possibilità di muoversi oltre i 200 metri da casa (maggio 2020):l’idea è nata quando ha comprato la rivista Foto (inserto n°11 della rivista Internazionale del 21 aprile 2020, n.d.r.), che raccontava per immagini la pandemia; così con alcune mascherine ha pensato di comporre una sorta di natura morta usando una tecnica particolare,lightpainting: un fotografare gli oggetti al buio illuminandoli con una torcia o con una piccola fonte luminosa doveèil fotografo a decidere a dare luce a quello che vuole che venga fuori dall’immagine; la terza, “Gli Eroi Silenziosi della Nostra Terra…senza di loro ci mancherebbe del nutrimento importante”,scattato nel secondo lockdown,racconta il duro lavoro del contadino che ancora oggi noi diamo per scontato ma che in realtà ci ha sempre sostenuto: al centroun capanno in mezzo al campo e un contadino che probabilmente torna dalla sua giornata lavorativa.
- Carletto Cantoni, ha conquistato la giuria con un’arte quasi scomparsa, tarsia lignea, ovvero l’arte di creare con il legno naturale. L’artista sceglie i colori del legno e poi li applicar su un pannello. È stato premiato per due opere: La stazione, che indica prendere il treno e partire non rimanere fermo eArchitettura urbana, “che a vederlo” dichiara lo stesso artista“ fa venire le vertigini. Le costruzioni delle città continuano a salire tanto che vengono le vertigini”.
- Andrea Meneghetti, con Afrodite della rinascita, cherappresenta una donna dea che si libera dai legami nocivi che la tengono legata e rinasce a vita nuova. “Visto il tema della mostra” dichiara l’artista al momento della consegna del premio,l’opera “voleva essere un augurio per tutti e un incitamento a liberarsi dalle abitudini negative e dalle limitazioni che molte volte ci mettiamo noi stessi”.
Per la sezione Art Influencer hanno vinto:
- Marco Gagliardi
- Silvana Gatti
- Rosanna Vetturini
Per la sezione giovani hanno vinto:
- Amelia Bertelli
- Denny Haber
- Sofia D’Oro
Premio speciale alla più piccola partecipante:
Cecilia Tomasella