Per il prossimo ponte del 2 giugno, se non sappiamo cosa fare e non andiamo al mare (meteo permettendo) né in montagna, in provincia di Padova, nella splendida cornice dei Colli Euganei, si può visitare il Castello del Catajo (Battaglia Terme) che, anche per quest’anno, aderisce all’iniziativa “Appuntamento in giardino 2023” organizzata dall’Associazione Parchi e Giardini d’Italia.
Nel pomeriggio si svolgerà la visita audioguidata e sarà offerta la possibilità ai visitatori di partecipare a speciali visite guidate con operatore per scoprire e ammirare le ricchezze botaniche e paesaggistiche del parco storico del Castello del Catajo, meglio noto come “Giardino delle Delizie”.
Un nome originale quello del castello, la cui origine si perde nella notte della storia: si ritiene che non derivi da Catai (denominazione con cui veniva indicata la Cina nel Medioevo), ma piuttosto che faccia riferimento a una “Ca’ Tajo”, cioè “tenuta del taglio”, con possibile riferimento allo scavo del Canale di Battaglia, che nella sua realizzazione tagliò a metà molti appezzamenti agricoli. L’edificio appare al visitatore come un ibrido tra un castello militare e una villa principesca.
Il Catajo oggi è proprietà della famiglia Cervellin che lo ha acquistato all’asta nel 2016 quando sono iniziati i primi lavori di restauro.
Per i pochi locali che non lo conoscessero o per i turisti extra-provincia, il Castello del Catajo è un edificio che col suo complesso architettonico e botanico risale al XVI secolo, quando iniziò i lavori di costruzione il nobile locale Pio Enea I Obizzi. Quest’ultimo volle in particolare la realizzazione di quello che oggi viene chiamato il Castel Vecchio. Secondo alcune fonti, l’impianto architettonico sarebbe stato ideato dallo stesso Obizzi, ma più probabilmente la progettazione fu affidata all’architetto Andrea da Valle. Poi subì continui rimaneggiamenti e sistemazioni da parte degli Obizzi, famiglia di origine borgognona che era giunta in Italia sin dall’XI secolo. Divenne reggia ducale grazie alla famiglia Asburgo-Este, duchi di Modena e Reggio, e infine eletto residenza di villeggiatura degli Asburgo, imperatori d’Austria. Il castello cela anche storie segrete quale il più famoso caso di cronaca nera del ‘600 veneto: l’assassinio di Lucrezia Obizzi. Un delitto diventato leggenda; cronaca, curiosità e apparizioni, per ripercorrere il tema della morte nei secoli passati, la vicenda dell’assassinio di Lucrezia e la leggenda del suo fantasma. Precisamente Lucrezia morì nell’anno 1654, nella propria camera da letto della residenza padovana, facendo indignare l’opinione pubblica locale del tempo. Ad ucciderla, per vendicarsi di essere stato rifiutato, fu Attilio Pavanello, amico del marito e innamorato di lei. Piccolo nobile, Attilio sarebbe stato ucciso tredici anni dopo da Ferdinando, figlio di Lucrezia e testimone dell’omicidio.
La nobildonna fu seppellita nella cappella della Madonna Mora, presso la basilica di Sant’Antonio di Padova. A Lucrezia viene anche attribuita la leggenda del fantasma del castello del Catajo, in cui è ancora oggi conservata la “pietra insanguinata” e dove la leggenda vuole si aggiri sempre il suo spettro.
In particolare il prossimo 4 giugno si potrà vedere il Giardino di Beatrice che sorge ad Est del complesso del Catajo, dirimpetto all’edificio, su un terrazzamento a ridosso del Rio Rialto. L’accesso al giardino avviene dalla parte più antica del Castello, dalla casa di Beatrice da cui ottiene il nome.
Al suo interno l’area conta un cospicuo numero di piante, tra cespugli e alberi messi a dimora in epoche diverse. Ancor oggi questo giardino, rivela il suo carattere particolare di “giardino segreto”, un tempo aperto sul lungo loggiato affrescato che ne prolungava in qualche modo la suggestione.
Con alta probabilità si tratta di un cosiddetto “salotto verde” a completamento delle sale frequentate dagli intellettuali amici di Beatrice Pia Obizzi.
L’evento del prossimo 4 giugno si inserisce in una serie di aperture del castello quale quello di oggi 28 maggio che prevede la visita della Cappella Imperiale interna all’edificio che sarà poi riproposta domenica, o ancora martedì 30 maggio con una pratica di yoga serale nel Cortile dei Giganti.
La prenotazione, su disponibilità, si effettua direttamente sul posto nel momento dell’acquisto del biglietto oppure scrivendo a info@castellodelcatajo.it. In caso di pioggia l’evento è annullato, e si svolgeranno solo le consuete visite domenicali del Castello del Catajo.