Una mostra per riflettere

Una mostra per riflettere

E’ appena terminata nella sala Vittorio De Zanche presso Palazzo Eugenio Maestri a Selvazzano (Padova) la mostra originale e toccante dal titolo “Com’eri vestita? Rispondono le sopravvissute alla violenza sessuale”.

La mostra, realizzata dal Centro Antiviolenza Cerchi d’Acqua, presentata per la prima volta nel marzo 2018 a Milano, è arrivata a Selvazzano grazie alla collaborazione tra l’Amministrazione Comunale e il Centro Veneto Progetti Donna – Auser, associazione che da più di 30 anni garantisce accoglienza alle donne coinvolte in situazioni di violenza nel territorio di Padova e provincia.
La mostra nasce dal bisogno di attirare l’attenzione del pubblico e sfatare gli stereotipi sulla violenza sessuale. Troppo spesso infatti, la domanda “Cosa indossavi? Com’eri vestita?” sottende una sfumatura accusatoria, come a dire “te la sei un po’ cercata…”, puntando in questo modo i riflettori su chi subisce violenza e non su chi la compie.

“La mostra “Com’eri vestita offre uno spunto per riflettere e parlare di violenza in modo consapevole, rispettoso e dignitoso. L’intento è quello di creare una cultura e una sensibilità sociale nuove, lontano da ogni atteggiamento giudicante o accusatorio. La mostra vuole essere un momento di riflessione e di confronto su un tema che non può lasciare indifferenti”.

“Com’eri vestita?” è un’installazione in cui i vestiti esposti rappresentano simbolicamente quelli indossati durante la violenza subita e sono accompagnati da brevi suggestioni che le donne hanno voluto condividere, raccontando alcuni elementi della loro esperienza.

Il tema della violenza alle donne è delicato e necessita sfatare alcuni luoghi comuni o stereotipi: uno tra questi è quello per cui molti credono che le donne subiscano violenza sessuale prevalentemente da estranei. Non è così, perché la maggior parte delle violenze sessuali avviene all’interno di relazioni intime consolidate, nonostante queste non siano spesso riconosciute come tali, a causa dell’idea che all’interno della coppia non possa avvenire violenza sessuale” – spiega Mariangela Zanni, Presidente del Centro Veneto Progetti Donna – Auser.

Delle 19.600 donne che nel 2021 hanno affrontato un percorso di uscita dalla violenza con l’aiuto dei Centri antiviolenza, il 19,8% ha subito violenza sessuale. Analogamente, il 12% delle 1.100 donne accolte dal Centro Veneto Progetti Donna – Auser nel corso dello stesso anno ha riferito di aver subito violenza sessuale.

Secondo un sondaggio ISTAT del 2019 i principali pregiudizi di italiani e italiane sulla violenza sessuale sarebbero così suddivisi: il 40% di coloro che hanno risposto all’indagine pensa che le donne che non vogliono un rapporto sessuale riescano a evitarlo, mentre il 24% ritiene che le donne provochino la violenza sessuale con il loro modo di vestire.

 

La mostra si è chiusa ieri a Selvazzano ma sarà allestita a breve presso altri comuni della provincia di Padova. Il Centro Veneto Progetti Donna – Auser è nato nel 1990 e da allora garantisce accoglienza, supporto psicologico e legale gratuito alle donne coinvolte in situazioni di violenza, attraverso 5 Centri antiviolenza, 8 Sportelli e 5 strutture di ospitalità nel territorio di Padova e provincia. Il Centro Veneto Progetti Donna – Auser è parte attiva di D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza, la Rete nazionale che unisce 109 Centri antiviolenza gestiti da organizzazioni di donne, ed è riconosciuto dalla Regione Veneto e dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per il quale è referente territoriale del Numero Verde 1522.