C’è un angolo della Valpolicella dove il tempo sembra rallentare, dove il profumo del forno a legna si mescola con quello del vino buono e l’accoglienza ha il sapore della casa. È lì che, ieri, mi sono fermato: Al Ritrovo, a Negrar.
Un locale ampio, luminoso, dal respiro conviviale, che accoglie con un lungo bancone dove centinaia di tappi di sughero riposano in contenitori trasparenti, come reliquie di brindisi passati, ognuno con una storia da raccontare. È un colpo d’occhio che dice molto: qui il vino della Valpolicella non si serve, si celebra.
Il menù è un invito a viaggiare tra terra e mare, tra tradizione e gusto. C’è la carne a km zero, c’è il pesce fresco, ci sono le pizze, cotte con maestria nel forno a legna. Tutto parla di equilibrio, di passione, di attenzione.
Io ho scelto un classico che non delude mai: il fritto misto di mare. Croccante fuori, morbido dentro. Calamaretti piccoli e teneri, anelli di totano carnosi, gamberoni succosi, tutti avvolti in una doratura leggera, asciutta, fragrante come una brezza di costa. Una porzione generosa, da condividere ma difficile da cedere. Un’ode al fritto fatto bene.
Accanto a me, una pizza ha rubato la scena. Non la mia, ma quella servita ad un amico, che me l’ha lasciata ammirare come si fa con un’opera d’arte: pizza con speck e tartufo fresco a scaglie, aggiunto a crudo, appena sfornata. Un impasto soffice e ben cotto, la sapidità elegante dello speck e poi quel profumo profondo e seducente del tartufo che, ad ogni morso, sembrava raccontare una passeggiata in un bosco d’autunno. Il tutto per dieci euro. Dieci.
“Al Ritrovo” è uno di quei posti dove si torna. Per la cucina, certo, ma anche per quella sensazione di essere nel posto giusto, nel momento giusto. Lì, tra tappi, sorrisi, piatti sinceri e vini della terra, si celebra un’idea semplice e preziosa: il piacere di stare bene, a tavola e nella vita.“Il tartufo, affettato a crudo, era come una firma silenziosa sul quadro caldo dello speck e della pizza.
“Il tartufo, affettato a crudo, era come una firma silenziosa sul quadro caldo dello speck e della pizza.”
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