“Di che cosa parliamo quando parliamo di Università?” è il titolo dell’incontro previsto per lunedì 11 aprile alle ore 17 in Aula Nievo di Palazzo del Bo a Padova. L’incontro è organizzato da “Università libera, Università del futuro”. Università Libera, Università del futuro nasce dall’incontro di alcuni docenti dell’Università di Padova, appartenenti a diverse aree scientifiche e a diversi settori disciplinari. I temi cari al gruppo della Università libera sono: le forme della didattica, la libertà dell’insegnamento, l’evoluzione dell’istituzione universitaria, le proposte e gli spunti di discussione per un dibattito aperto sull’istituzione universitaria in Italia.
Il relatore ospite domani è Mario Ricciardi, professore ordinario di Filosofia del diritto presso l’Università degli Studi di Milano Statale. Insegna filosofia del diritto in questo ateneo oltre a Legal Methodology alla Luiss Guido Carli di Roma. Dal 2018 è direttore responsabile della rivista «il Mulino». Ha scritto e scrive tuttora per diverse testate, tra cui «l’Espresso», «il Sole 24 Ore», «Il Riformista». In uno dei suoi ultimi articoli a proposito della guerra in Ucraina, scrive: “Non ci sono dubbi su chi abbia scatenato questa guerra. Ma non possiamo accontentarci di questa certezza. Non possiamo non farci delle domande su quel che sta accadendo, rimettendo in discussione anche molte nostre convinzioni”. Affermazioni lucide che fanno riflettere su ruoli e responsabilità delle istituzioni europee e internazionali.
Riflessioni, per altro, congrue alla responsabilità e all’impegno solleciti dalla libera associazione. Tra le proposte del manifesto dell’associazione: che nel campo della ricerca le scoperte scientifiche d’importanza fondamentale si avvalgano della libertà accademica e di un virtuoso trinomio ricerca-formazione-didattica indipendente da scopi immediati di profitto o di necessità commerciali. Anche la ricerca, dunque, per poter continuare ad esercitarsi, deve poter contare sulla libertà svincolata da ipoteche meramente produttivistiche. Il manifesto dell’associazione ribadisce infatti che le ricerche, in ogni campo, devono avere forme adeguate di verifica e, a un tempo, maggiore trasparenza circa gli scopi e i metodi della valutazione. Rendere conto dei risultati del proprio lavoro è un dovere, ma non si può pensare che tutti i tipi di ricerca possano essere misurati con gli stessi metri di valutazione. La libertà e il futuro della ricerca sono garantiti dalla necessaria pluralità degli approcci e delle metodologie.
L’incontro presso il Bo muove – dunque – da questa urgenza sentita dai più di condividere esperienze e pensieri relativamente agli effetti dell’emergenza pandemica sulla vita universitaria. La pandemia che ha messo alla prova singoli e comunità da molti punti di vista, economico, sociale e psicologico, ha determinato la necessità di un confronto e di un dialogo tra docenti rappresentativi di diverse aree scientifiche. Dapprima l’organizzazione si è spinta sul fronte dell’analisi dei mutamenti della didattica (la DAD, la DDI o altre), vagliando anche possibili “benefici” della tecnologia applicata alla didattica e applicazioni possibili negli anni a venire.
Poi il dialogo è stato spostato sulle politiche della ricerca, sui modelli di governance, sui rapporti fra aree scientifiche, sulle politiche di reclutamento e sulle politiche relative al diritto allo studio. L’obiettivo dell’associazione è dunque quello di far riflettere sulle risorse possibili che si possono trarre dall’esperienza finora vissuta, in modo che non sia applicabile solo a situazioni emergenziali, prive di un’autentica partecipazione.
Per l’incontro al Bo saranno presenti ad introdurre la conversazione i professori Margherita Losacco, Associato di Filologia classica ed Emanuele Zinato, docente di Letteratura italiana contemporanea dell’Università di Padova.
Per info: www.universitadelfuturo.it