I falchi di Rocca Pendice tornano a nidificare

I falchi di Rocca Pendice tornano a nidificare

Sulla Parete Est di Rocca Pendice, che si eleva per 304 metri sul territorio padovano di Teolo, i falchi pellegrini hanno trovato le condizioni adatte per nidificare: questi bellissimi uccelli rapaci, infatti, prediligono speroni e rupi per depositare le loro uova, che covano per poco più di un mese.
Per non disturbare la vita avicola nel corso di questa delicata fase, il Parco Regionale dei Colli Euganei ha deciso la sospensione delle scalate sportive in loco fino alla metà di giugno, per dare maggiore tranquillità alla fauna selvatica.

La Parete Est di Rocca Pendice, difatti, è da oltre un secolo meta per alpinisti e appassionati d’arrampicata, che giungono qui da tutta Europa per cimentarsi nell’impresa e godersi il panorama dalla sommità; qui si trovano inoltre i ruderi del Castello di Speronella, una fortezza del decimo secolo in cui, secondo la leggenda, fu imprigionata una fanciulla.

falchi pellegrini

Sport e rispetto della natura

Le vie d’arrampicata che portano alla cima di Rocca Pendice non sono situate esclusivamente sulla Parete Est: sebbene meno numerosi, rimangono aperti i percorsi del Pilastro Sud e della Parete Ovest, insieme ai tre di Punta della Croce. In caso foste appassionati scalatori, dunque, potrete comunque avventurarvi in uno dei nove tragitti disponibili nei raggruppamenti appena citati, oppure, nel caso non lo foste, potrete incamminarvi con più agio attraverso il sentiero numero 21, che vi accompagnerà per circa quattro chilometri inerpicandosi lungo la Rocca (170m di dislivello).

Guardandovi intorno, scoprirete la vegetazione tipica della macchia mediterranea, tra cui sono da segnalare almeno due specie rare: l’Asplenio foresiaco, piccola felce presente tutto l’anno, e il fiordaliso, che a dispetto della familiarità del nome è difficile da incontrare abitualmente nel corso di una passeggiata.

 

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Preservare l’ambiente come obiettivo del Parco Colli

Per il Parco Regionale, uno degli obiettivi primari da perseguire è la salvaguardia e la conservazione del patrimonio ambientale che ricade al di sotto della sua giurisdizione: per quanto riguarda la protezione del falco pellegrino e dei suoi nidi, questa sensibilità s’incastona in un lungo percorso di interventi svolti a livello nazionale e internazionale sin dalla seconda metà del secolo scorso.

Già negli anni Quaranta del Novecento si era individuata nei DDT e DDE la causa dell’assottigliamento dei gusci delle uova di falchi e sparvieri; dopo il bando di questi insetticidi, le popolazioni di falconiformi tornarono a prosperare, anche grazie a ulteriori interventi di tutela. Ad oggi, addirittura, alcune coppie di volatili hanno deciso di nidificare anche in ambito urbano, su grattacieli e strutture realizzate dall’uomo, dimostrando una volta di più l’ottima capacità di adattamento ad un mondo in evoluzione.