Torna in Italia un gruppo che ha fatto la storia della musica: domenica 21 maggio sul palco del Gran Teatro Geox saliranno gli Inti-Illimani con Giulio Wilson.
Erano stati in Italia l’anno scorso, portando in tour con enorme successo il Vale la pena tour, un’unione tra artisti, idee, parole e suoni, uomini e umanità, in collaborazione con Amnesty International Italia. Quest’anno il gruppo cileno e il cantautore toscano Giulio Wilson annunciano una tournée mondiale per la presentazione dal vivo del loro primo disco insieme AGUA, registrato tra Firenze e Santiago del Cile, uscito lo scorso 28 aprile per The Saifam.
In modo del tutto originale saranno riproposte le sonorità della musica cilena mescolate ai suoni e alle parole di Giulio Wilson, cantautore dallo stile a dir poco “ricercato”.
Il loro fondatore è stato Jorge Coulòn: ha creato il gruppo musicale nell’ambito del movimento della Nueva Canción Chilena. Costretti all’esilio in conseguenza del golpe cileno del 1973, gli Inti-Illimani hanno soggiornato per quindici anni in Italia come rifugiati politici; sono rientrati in patria nel 1988 dove hanno proseguito l’attività musicale anche attraverso un rinnovamento nel repertorio e nella composizione del gruppo stesso.
Ma cosa significa il loro nome? È composto da due parole: Inti (dio del sole nella cultura inca) e Illimani (nome Aymara di una cima della catena delle Ande).
Il gruppo ha visto uscire alcuni suoi membri e ha accolto negli anni nuove collaborazioni: come non ricordare, ad esempio, che alla fine degli anni Settanta il noto chitarrista napoletano Mauro Di Domenico iniziò la lunga collaborazione con il gruppo cileno per un grande tour in America Latina e in Europa.
Nel corso degli anni gli Inti-Illimani hanno catalizzato insieme esperienze di vita, musicali, politiche e culturali, per produrre un vastissimo repertorio. Ottima la loro preparazione tecnica e ampio lo spettro di sonorità e voci, sebbene abbiano spesso dichiarato di possedere una formazione autodidatta. Una loro “specialità” è il TREMOLO, una tecnica apprezzata anche dai grandi maestri della chitarra classica. Originalissimi anche alcuni loro strumenti, quali quelli provenienti dalla tradizione popolare: chitarra, tiple, charango, cuatro, sikus, quena, rondador, bombo leguero, zampoña, maracas, güiro, quijada e pandereta, che completano con l’utilizzo di altri strumenti provenienti dalla musica colta come il violoncello, il contrabbasso o il violino.
Per i nostalgici degli anni Settanta, non mancheranno, accanto ai nuovi brani, le esecuzioni di successi del passato, come “El pluebo unido jamás será vencido” (il popolo unito non sarà mai sconfitto): una delle più note canzoni legate al movimento Unidad Popular e alla presidenza del Cile da parte di Salvador Allende, morto nel golpe cileno del 1973.
Lo spettacolo sarà al Teatro Geox di Padova domenica 21 maggio alle h 21.00.