L’Osservatorio CSO Italy fornisce una panoramica dell’andamento del mercato ortofrutticolo nel corso del terzo trimestre di quest’anno: a fronte di circa 1,5 milioni di tonnellate di frutta e verdura acquistate, valore leggermente inferiore a quello stimato per lo stesso periodo di riferimento del 2020, la spesa delle famiglie italiane si è rincarata del 2%.
Scorporando i dati relativi alla sola frutta, è evidente il calo nella domanda rispetto al periodo pre-pandemico: le 824.000 tonnellate acquistate corrispondono infatti ad una richiesta diminuita dell’8% rispetto al 2019.
I dati relativi ai soli ortaggi, invece, riportano un consumo di circa 650.000 tonnellate, sempre in calo rispetto alla media del periodo 2016-2019.
Nel terzo trimestre 2021 le famiglie italiane hanno acquistato #ortofrutta per 1.474.600 tonnellate, l’1% in meno rispetto allo stesso periodo del 2020. La spesa ha registrato invece un incremento del 2%, a fronte di una crescita del prezzo medio del 3%.https://t.co/AenPKlXQ2k
— CSO Italy (@CSOItaly) December 17, 2021
La IV Gamma
Il segmento di quarta gamma è identificato dai prodotti freschi, già lavati e pronti per il consumo: si riferisce alle insalate in busta, alla zucca già tagliata in vaschetta, alla frutta preconfezionata con forchettina e a ogni altro tipico protagonista dei banchi frigo della GDO.
Per quanto riguarda questo settore, la domanda sembra invariata o in leggero aumento: i sacchetti semplici di insalata (iceberg, gentile, ecc) sono stati venduti per un totale in peso di 22.000 tonnellate, mentre i mix aumentano il loro appeal rispetto al 2020. Anche la frutta già tagliata o presentata in monoporzione dimostra un trend in crescita, sebbene lieve.
I prodotti bio
Sono 87.000 le tonnellate di ortofrutta a marchio bio vendute nel trimestre esaminato dall’Osservatorio: il valore è in leggera contrazione, a fronte di un prezzo rimasto costante. I volumi acquistati a peso fisso hanno aumentato il loro successo (+10% in quantità nonostante un incremento di prezzo medio del +2%).
Per il 71% delle vendite si sta parlando di acquisti (in generale) operati nel settore della Grande Distribuzione Organizzata; nel corso del periodo pandemico, i negozi della piccola distribuzione hanno potuto giovarsi dei decreti che hanno favorito i punti vendita più vicini alle abitazioni dei consumatori, ma con il lento ritorno alla normalità i grandi supermercati sono tornati ad essere punti di riferimento standard per i clienti.
Per quanto riguarda i canali tradizionali, c’è da dire tuttavia che le vendite da parte dei fruttivendoli coprono il 12% sul totale, mentre i mercati rionali subiscono una flessione del -25% rispetto al 2020.
Ricordiamo che il consumo di frutta e verdura è indispensabile per una dieta equilibrata e salutare: qualsiasi siano le vostre preferenze d’acquisto, è opportuno includere nella spesa un numero sufficiente di prodotti ortofrutticoli, collocati alla base della piramide alimentare insieme a cereali e derivati.