Passioni d'Epoca. Intervista a Cosimo Turizio: un ex pilota di Formula 2, ora collezionista Jaguar!

Passioni d'Epoca. Intervista a Cosimo Turizio: un ex pilota di Formula 2, ora collezionista Jaguar!

Proprietario di una delle prime concessionarie Jaguar d’Italia, ex pilota militante in Formula 2 «da sempre appassionato di motori, di automobili sia d’epoca che moderne e, ovviamente, al mondo delle corse» Cosimo Turizio si presenta come il collezionista per eccellenza. Parlando del suo interesse per le auto, di come iniziò a interessarsi al marchio Jaguar e ai suoi modelli storici, Cosimo tiene molto a specificare che non è mai rientrato, e non rientra tutt’ora, nei suoi interessi presenziare a concorsi di eleganza o a raduni, che ritiene inadatti per il suo temperamento, ma che preferisce piuttosto partecipare a delle vere e proprie corse in cui è la velocita a farla da padrona; una qualità che di certo non manca alla casa britannica.

È infatti la continua ricerca della prestazione perfetta ad animare lo spirito del Sig. Turizio, l’istinto che ancora oggi, nonostante l’età, lo spinge a mettersi in discussione, a trovare dei modelli all’altezza delle sue aspettative e ad ampliare la sua già ampia collezione che custodisce nel suo garage. Cosimo possiede infatti una decina di automobili d’epoca perfettamente restaurate, di cui cinque sono ovviamente delle Jaguar. Una scelta, quella che lo fece avvicinare alla scuderia di Coventry, che viene giustificata dalla completezza di stile e di prestazioni che «è davvero complesso poter trovare così ben amalgamata in altri marchi, soprattutto se si parla di veicoli d’epoca», che si nota in particolare in due veicoli.

Jaguar SS100 in esposizione

Jaguar SS 100 1933

Il primo modello prodotto da Jaguar. È sufficiente questa breve introduzione per comprendere l’emozione e l’orgoglio di Cosimo nel possedere il primo modello prodotto dalla casa di Coventry. Un’automobile iconica, che si distingue per le sue linee allungate e i suoi interni in perfetto stile anni Trenta. Acquistata rigorosamente in Inghilterra e in seguito trasportata in Italia, tale veicolo non poteva certo mancare nella collezione personale di un appassionato che ha dedicato la sua intera vita ai motori e a commemorare i marchi d’epoca che hanno fatto la storia delle corse automobilistiche. Che sia per le strade di Napoli, città in cui risiede e che ma profondamente, o durante le gite fuoriporta, di cui il Sig. Turizio ne ricorda in particolare una verso la maestosa Reggia di Caserta, non è certo una sorpresa che, nonostante si avvii verso il secolo di vita, tale vettura sia ancora molto ricercata e gradita dagli appassionati, per i quali rappresenta l’inizio di una grande storia; ovvero la volontà di un gruppo di uomini con una visione aziendale lungimirante, che anno dopo anno sono riusciti a esportare in tutto il mondo il frutto del loro lavoro.

Jaguar XK 140 in esposizione

Jaguar XK 140 SE 1954

Forse non è annoverata tra i più presenti in circolazione, ma è proprio per questo che la XK 140 SE rappresenta una vettura unica per tutti coloro che amano il collezionismo e il brivido della velocità. La versione Special Equipment del modello XK 140, già conosciuto per le sue caratteristiche performanti (dato che doveva sostituire la celebre XK 120), garantisce delle prestazioni su pista addirittura migliori rispetto alla versione standard. Progettata dai tecnici Jaguar con l’intento di farla gareggiare nelle più importanti competizioni automobilistiche a livello mondiale come le storiche classiche che si celebrano nei circuiti di “Le Mans” o di “Indianapolis”, la SE riusciva a sprigionare grazie ai suoi 213 CV una potenza superiore a molte vetture presenti sul mercato negli anni Cinquanta, facendola primeggiare praticamente ovunque. Acquistata già in ottime condizioni (criterio essenziale nella scelta dell’auto), il Sig. Turizio non si accorse subito di essere entrato in possesso del modello potenziato, ma, appunto, gli venne fatto notare da un altro jaguarista durante un’uscita. Una sorpresa che compiacque notevolmente Cosimo, il quale dal canto suo si ritiene fortunato «di aver potuto godere di simili emozioni durante la sua vita», e di poterle ancora raccontare.