Passioni d'Epoca. Luciano Minato racconta la storia della sua amata Amilcar

Passioni d'Epoca. Luciano Minato racconta la storia della sua amata Amilcar

Una passione nata quando era ancora un fanciullo quella di Luciano Minato per le automobili, in particolare, grazie allo stretto rapporto che mantenne con suo zio, al tempo possessore di una Fiat Balilla, al quale chiedeva informazioni e consigli di ogni sorta sui metodi di guida e sul suo funzionamento meccanico. A volte, non manca di ricordare, correndo anche il rischio di risultare insistente, data la curiosità, agli occhi dei suoi parenti.

Un «passatempo che s’è evoluto» al punto da fare allestire un garage completamente fornito per il restauro delle automobili e i motocicli d’epoca, altro grande interesse del Sig. Luciano. Un impiego che richiede lunghe ore di attenta elaborazione dei dati e d’una manualità esperta, considerando che egli ama prendersi cura in prima persona dei suoi mezzi; fatto quest’ultimo che evidenzia il profondo legame presente tra le vetture e il loro proprietario, il quale, nonostante abbia superato la soglia degli ottant’anni, si ritiene felice e soddisfatto di poter tutt’oggi coltivare una passione che lo ha accompagnato in tutte le fasi della sua vita.

Amilcar CGS 1924, in esposizione

Amilcar CGS 1924

Giunta dalla Spagna in Italia grazie a un signore che s’interessò alla storia dell’automobile e che successivamente la rivendette, la Amilcar CGS del 1924 posseduta da Luciano Minato al momento dell’acquisto necessitava di un profondo restauro. Per più di tre anni la vettura fu infatti pazientemente curata nel garage di casa con l’intento di dar nuova luce alla delicata colorazione celeste della carrozzeria e di riportare al perfetto funzionamento la meccanica. Il risultato finale è un’automobile in ottime condizioni, che il Sig. Minato mostra con orgoglio alle rappresentazioni storiche e agli eventi organizzati in tutta la penisola.

Soprannominata la «Bugatti dei poveri», al tempo della sua messa in vendita vi erano infatti dei meccanici che modificavano la struttura della macchina per farla assomigliare alla nota e molto più costosa super-car, la Amilcar CGS a quattro cilindri ha anch’essa segnato la storia dell’automobilismo. Dotata di 33 cavalli di potenza per 1100 cm³ di cilindrata, riusciva a raggiungere una velocità considerevole per la sua epoca (circa 120 km/h), fattore che gli permise di conquistare numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali e farsi valere per le sue caratteristiche uniche. Elementi quest’ultimi che l’annoverano con merito nell’elenco delle vetture maggiormente ricercate dai collezionisti che, come Luciano Minato, desiderano ricordare la storia di un marchio francese che, nonostante sia trascorso quasi un secolo dalla sua produzione, non smette di far parlare di sé.