Passioni d'Epoca. Mauro Tutinelli racconta la sua passione per le macchine d'epoca

Passioni d'Epoca. Mauro Tutinelli racconta la sua passione per le macchine d'epoca

Libero professionista attivo nel settore delle grandi infrastrutture, Mauro Tutinelli ‒ classe 1960 originario di Roma ‒ iniziò già dalla tenera età ad avvicinarsi al mondo delle auto d’epoca. Osservandole da vicino e capendone sin da subito il valore, riuscì infatti ad appassionarsi ai veicoli storici e a coltivare questo suo interesse finché raggiunse l’età legale per acquistare la prima, ovvero una Mercedes del 1964 di cui fu «immediatamente attratto dal suo portamento». Oltre al marchio e al modello, la caratteristica che maggiormente ricerca in un mezzo d’epoca prima dell’acquisto è l’affidabilità del restauro, il quale deve garantire la presenza di veicoli assolutamente originali in ogni componente, questo, ci spiega Mauro, «è per evitare che possano insorgere delle problematiche in seguito all’acquisto. A volte, si comprano infatti delle vetture che richiedono molte attenzioni, aggiustamenti tecnici, rifiniture, che fanno ovviamente lievitare il costo complessivo del mezzo», rendendo di fatto l’operazione un pessimo affare.

Jaguar XK 120 durante una manifestazione.

Tuttavia, il suo interesse per i motori non si limita ai veicoli a quattro ruote, di cui possiede diversi marchi, tra cui spicca quello Rolls Royce, ma comprende anche le motociclette storiche, in particolare le Triumph. Una passione quindi a tutto tondo, incentrata principalmente sulla produzione inglese, che ripercorre non solo parte della storia delle auto d’epoca, ma anche del Novecento, un secolo che ha dato vita a molte trasformazioni culturali in cui l’automobile è senza alcun dubbio tra le protagoniste assolute. Infine, tra i diversi modelli che gli appartengono, il Sig. Mauro si dice estremamente soddisfatto delle sue due Jaguar, veicoli che grazie alla loro comprovata affidabilità garantiscono sia su strada che su pista delle esperienze uniche a cui è «impossibile rinunciare».

Jaguar XK 120 1952

Acquistata nel dicembre del 2015 all’asta di “San Agostino” a Torino, la storia che lega Mauro alla sua XK 120 ha avuto inizio nel lontano 1952, ovvero quasi dieci anni prima della nascita dell’attuale proprietario. La vettura venne infatti venduta da un concessionario sito nella meravigliosa città di New York prima di approdare via nave in Italia e ricevere una nuova vita. L’amore per le linee eleganti dell’automobile «fu istantaneo», prima ancora di comprare l’automobile il Sig. Tutinelli era già profondamente colpito dalla sua grinta, dallo stile autentico che emanava. In seguito a un attento restauro durato diversi mesi, la vettura ha difatti partecipato a numerose gare automobilistiche come la classicissima “Cesana – Sestriere” o il “Trofeo Tollegno” ottenendo ottimi risultati e facendosi apprezzare dagli spettatori. Una storia quella del modello XK che nonostante si avvii verso i settanta anni d’età continua a stupire appassionati e collezionisti, i quali rendono giustamente omaggio a una delle vetture da corsa più longeve di ogni epoca.

Jaguar MK X 1963   

Un modello unico anche per i collezionisti e jaguaristi più affiatati, la Jaguar MK X in questione, che viene affettuosamente chiamata dal suo proprietario con il nomignolo «balena grigia» per via della sua mole, rappresenta una «rarità» dato il basso numero di esemplari in circolazione. Inspiegabilmente «estranea ai circuiti di eleganza», il Sig. Tutinelli la trovò in stato di abbandono nel garage di un suo caro amico. Dopo averla acquistata e fatta anch’essa restaurare nell’aprile del 2016, la vettura venne prontamente notata per la sua bellezza dai membri del club JAG che incitarono Mauro a esporla più spesso. Accolta la richiesta, oggi Mauro può dirsi fiero di aver esposto la MK X al salone Museo dell’Automobile di Torino e a molte altre esposizioni ottenendo il plauso di diversi partecipanti. Simbolo di un’epoca in cui era la grandezza, la maestosità delle auto a precedere la fama del proprietario, essa si fa garante di uno stile che l’attuale era tecnologica sembra aver spazzato via.