Slovenia. Villaggi Aperti: un legame sincero tra la natura e l’uomo

Un innovativo modo di “fare vacanza” a stretto contatto con la natura, in armonia con le stagioni e nel rispetto delle tradizioni e delle conoscenze che si tramandano da generazione a generazione

 

La campagna slovena ha un volto diverso ogni giorno dell’anno. Qui non c’è rumore e non ci sono ingorghi, non c’è smog e l’acqua che sgorga dai rubinetti è buonissima. Ogni passo dipinge un’immagine diversa e offre una nuova storia emozionante, colorata dall’amore di persone che vivono in armonia con la natura, rispettano i suoi cicli e coltivano con cura l’eredità dei loro antenati.

L’esatto opposto della vita distaccata in città, che richiede continui cambi di priorità e piena concentrazione per far fronte ai tanti impegni che devono essere rispettati… già per ieri. Ecco perché a volte è necessario dire: basta! E assicurarsi una pausa, per fuggire dalla città verso la campagna, che invita con la sua genuinità, cibo sano di stagione, il suo vino e la sincera ospitalità degli abitanti.

Questo “grido di aiuto” è stato raccolto dagli ideatori del progetto turistico Villaggi Aperti (Glampyarding), che propone esperienze di vita nelle aree rurali per assaporare l’autenticità della vita nella campagna slovena e delle piccole borgate contadine, scandita da ritmi particolari, dagli incontri nei giardini e nelle osterie locali.

Una vacanza nei “Villaggi aperti” è all’insegna del riposo, delle passeggiate per i frutteti, degli assaggi dell’olio d’oliva,  del pane preparato con farina, macinata a pietra in un mulino casalingo, dei salumi caserecci accompagnati da un bicchiere di vino fresco. Le cucine profumano ancora dei piatti preparati secondo gli insegnamenti delle nonne, le spezie arricchiscono gli odori e sapori dei piatti stagionali fatti in casa, i cui gli ingredienti crescono negli orti e nei frutteti dietro casa.

Si può anche imparare la storia delle Alessandrine, percorrere i bellissimi sentieri della Valle del Vipacco e del Carso, degustare vino da un’anfora e concludere la giornata nelle casette in legno Maxi arredate con la massima attenzione  e dotate di letti comodissimi  che permettono un sonno ristoratore nel tranquillo abbraccio del villaggio.

Allora non rimane altro che andare a conoscere alcuni dei partecipanti al progetto, che sono coltivatori, apicoltori, olivicoltori, macellai, artigiani, allevatori e ristoratori accomunati dalla volontà di proporre vacanze in pieno relax lontane dai ritmi e dallo stress della vita di tutti i giorni e, nel contempo, conservare dei legami autentici tra la natura e le persone.

Il racconto delle alessandrine

Ogni villaggio sloveno ha la sua anima. Quella di Prevacina (Prvačina in sloveno), una frazione di Nova Gorica ed uno dei più grandi insediamenti della Valle del Vipacco è stata segnata dalla storia delle “alessandrine” o “aleksandrinke“.

Donne e ragazze di Nova Gorica e dintorni che emigrarono in Egitto nel periodo compreso tra il 1870 e il 1940, in cerca di lavoro. Circa 8.000 slovene che lasciarono le loro famiglie per andare ad Alessandria d’Egitto a lavorare come tate, domestiche, cuoche, cameriere, governanti e nutrici. Come detto, la maggior parte di loro proveniva da Prvačina, Gradišče, Bilje, Bukovica, Miren, Renče, Batuje, Selo, Goriška Brda e dal Carso.

Non c’è praticamente nessuna casa di questi villaggi  che non abbia dato una “alessandrina”, non c’è quasi nessuna soffitta dove non si trovi un baule, una cassa da viaggio o una valigia. Non c’è nemmeno un bambino cresciuto senza ascoltare storie divenute nel suo immaginario quasi favole mitologiche.

L’eredità delle “alessandrine” ha cominciato a svelarsi lentamente a Prevacina intorno al 2005, quando è stata lanciata un’iniziativa per apporre una targa commemorativa a loro ricordo. E’ stata anche fondata l’Associazione  delle aleksandrinke, per la preservazione del patrimonio culturale collegato con questo fenomeno, che ha iniziato ad allestire mostre nella casa in piazza di fronte alla chiesa a Prvačina dal luglio 2006, per mantenerne vivo il ricordo ed illustrare il loro duro lavoro e la loro vita

“La collocazione cerimoniale della targa, avvenuta nel 2007 – spiega Vesna Humar, rappresentante dell’associazione – è stata la prima missione dell’associazione. Il merito del fatto che Prevacina sia stata scelta come sede centrale per preservare la memoria delle donne Alessandrine, va ai discendenti che hanno coltivato questa memoria nel villaggio, l’hanno mantenuta viva e lo stanno facendo ancora oggi”.

Agriturismo Na hribu: cibo naturale, vini pregiati ed escursioni a cavallo

L’Agriturismo Na hribu è una fattoria gestita da Alan e Ozana Leban che si trova nel villaggio di Prevacina. Il fiume Vipacco e il lago Vogršček offrono una piacevole frescura nelle calde giornate estive. Il viaggio invernale, invece, riempirà i polmoni con l’aria fresca e purificata dalla Bora. Alan e Ozana hanno deciso di aprire le porte della loro fattoria a tutti quelli che scelgono la campagna slovena per le loro vacanze. Quattordici anni fa, Alan ha deciso di non cercare opportunità nel mercato del lavoro, ma di rilanciare la fattoria dei suoi nonni. Sua moglie Ozana, che ha anche una clinica veterinaria a Prevacina, dice che  assieme al marito ed ai figli (Enej, Tija, Ru e Kal) può offrire agli ospiti il loro stile di vita.

Il top dell’agriturismo è rappresentato dall’allevamento dei cavalli. Gli ospiti possono concedersi cavalcate indimenticabili. Su richiesta, vengono anche istruiti sulle regole del free riding ed accompagnati  in una gita a cavallo nei sentieri equestri circostanti.

Nell’AgriturismoNa hribu” vengono anche prodotti ottimi salumi fra cui le  cosiddette “šalame” (salsicce secche), prosciutto e pancetta. Negli ultimi anni hanno iniziato a coltivare pure diversi tipi di cereali. I visitatori possono vedere il processo di macinazione nel mulino biologico e acquistare anche farina e gli altri loro prodotti da portare a casa.

La famiglia Vižintin e l’olio d’oliva Ronki

Žarko Vižintin si occupa di oliveti nella Valle del Vipacco già da 17 anni. Negli ultimi anni, con la sua famiglia, la moglie Silva e il figlio Martin, hanno prestato maggiore attenzione anche al turismo.

“È giusto che le persone che si fermano da noi vedano come e di cosa viviamo”, ha detto Žarko, notando che specialmente gli abitanti delle città, che si fermano nell’oliveto o vigneto, non smettono di meravigliarsi della bellezza del paesaggio e la gentilezza delle persone. “E cosa c’è di più bello per un ospite che viene in questo paradiso verde e può assaggiare il vino prodotto con metodi artigianali, l’olio extra vergine e i salumi che vengono essiccati sulla Bora del Vipacco?” Proprio per questo la famiglia Vižintin sta progettando un’espansione della sala per le degustazioni di oli e olive delle varietà Bianchera istriana e Leccino, più volte premiati con la medaglia d’oro.

Borut Leban e il vino dalle anfore

Una delle tante storie che si potranno conoscere con una vacanza nei “Villaggi aperti” è il percorso di Borut Leban e del suo vino nelle anfore.

Fin da piccoli, Borut e suo padre Vili, hanno imparato i segreti per fare buoni “vini arancione” che stanno maturando nella loro cantina già in quattro anfore.

“La produzione di vini in anfore  – dice Borut – non è una storia appena inventata, ma è un metodo che ha oltre 9000 anni e che proviene dalla Georgia. “Anche i nostri nonni, che facevano il vino alla vecchia maniera, usavano un procedimento simile quando lasciavano fermentare il vino sulle bucce. Ovviamente non usavano le anfore ma grandi botti di legno. E ho trovato interessante continuare questa storia, solo che noi usiamo le anfore”.

Il primo dei loro vini, prodotto in un vecchio vigneto di famiglia, porta la data del 2009. Sebbene i loro vini abbiano un prezzo più alto a causa del processo stesso, che non utilizza composti enologici, la famiglia non vive di enologia. È ancora solo una storia davanti a un bicchiere di vino pregiato assaggiata nella cantina di casa che merita una visita, perché è davvero qualcosa di speciale.

“Quando abbiamo iniziato a costruire la cantina  – spiega Borut – non avevamo una visione e un piano esatti di quale sarebbe stato lo stile. Doveva esserci qualcosa di appropriato per le anfore, qualcosa di vecchio. Tutto il legno che abbiamo usato ha più di 200 anni”.

Sopra la cantina si trova una piscina dal design moderno, che è stata costruita alcuni anni fa. Siccome attraverso la finestrella della cantina non arrivava abbastanza luce nella parte destinata agli incontri, è stata realizzata una finestra sul soffitto, dalla quale si vede la piscina. La luce che entra nella stanza attraverso la piscina è davvero qualcosa di speciale.

Quest’anno hanno reimpiantato due vigneti, che promettono molto. Le uve vengono raccolte tardi, a fine settembre o inizio ottobre, cosa che a volte può essere molto rischiosa a causa del tempo, soprattutto delle piogge.

“Con questi nuovi impianti – chiude Borut – la quantità aumenterà, dalle attuali 2.500 alle 10.000 bottiglie annue. In ragione del basso numero di bottiglie prodotte per gli enologi è una attività   di boutique. Anche i vini non sono gli stessi ogni anno. Si differenziano per ogni vendemmia, che è il più grande fascino e il risultato del lavoro del vignaiolo e della natura”.

Frutticoltura di qualità nella fattoria ”Na Štacjonu”

La famiglia Vodopivec si occupa di frutticoltura già dall’anno 1986, quando furono piantate le prime 1.250 piantine di pesco. A metà degli anni ’80, la frutticoltura nella Valle del Vipacco era in aumento e la pesca autoctona era un frutto estremamente pregiato e ricercato.

Oggi la storia è abbastanza diversa. I pescheti, che un tempo erano l’orgoglio della Valle del Vipacco, sono spariti uno dopo l’altro. Nel 2010 la famiglia Vodopivec ha piantato una nuova piantagione molto più piccola con 250 peschi e contemporaneamente altri 120 ciliegi. “Speriamo ancora che riusciremo a preservare la tradizione di famiglia, anche se la frutticoltura attualmente è solo il nostro hobby, una gioia. Ma insistiamo, perché questo modo di vivere, legati con la natura, significa molto per noi. “Siamo orgogliosi di avere qualcosa di nostro, fresco, sano, e ci piace offrirlo anche ai nostri ospiti”, dice Karmela Vodopivec. “Ci piace anche trasformare la frutta in succo, composta e persino marmellata. E condividere tutto questo amore per la terra, le conoscenze che abbiamo ricevuto dai nostri nonni, il modo di coltivare e crescere alberi, e soprattutto gli ottimi frutti che maturano nei frutteti e nell’orto, con amici e ospiti”.

Glampyarding nuove vacanze in campagna

Glampyarding è un modo completamente nuovo di trascorrere le vacanze in campagna. Un’esperienza unica di una vita autentica nel villaggio, in un anfiteatro naturale che offre un fascino unico d’intreccio familiare e di tradizione durante tutto l’anno in combinazione con la comodità di un alloggio moderno e sostenibile.

Questa esperienza unica è a portata di un click sul portale dei Villaggi Aperti , dove vengono presentate tutte le località dei Maxi, l’offerta di esperienze a contatto con gli abitanti e le attrazioni turistiche nelle vicinanze. Gli appassionati della bici e gli amanti della natura e delle  bellezze della campagna possono uscire dai Villaggi Aperti in escursioni con le biciclette elettriche che hanno la possibilità di percorrere con una carica della batteria fino a 100 km. Questo e tanto altro sono sono i Villaggi Aperti un modo nuovo ed intelligente di fare vacanza ……….. assolutamente da provare a partire da giugno 2021.