Ci troviamo nel cuore del territorio che ospita i vigneti del Prosecco Superiore, in un’area DOCG la cui punta di diamante è la collina del Cartizze: qui, circa 107 ettari di vigneto sono spartiti tra 140 famiglie, fra le quali troviamo la famiglia Bisol. In questa zona, la vendemmia viene effettuata tardi, quando gli acini iniziano ad appassire: proprio in questo frangente le uve sono più zuccherine, dando dunque al vino il massimo del loro sapore.
Proprio a inizio novembre è stata organizzata la vendemmia solidale 2021, un evento a cui hanno partecipato Angelo Argento, Presidente di Cultura Italiae, Alessandro Longobardi, Direttore Artistico del Teatro Brancaccio di Roma, Enrico Lo Verso, attore di cinema e televisione, Mauro Rosati, direttore generale di Origin Italia, della Fondazione Qualivita e direttore editoriale della rivista Consortium, Santo Rullo, psichiatra e presidente dell’International Football Committee on Mental Health. Tra i partecipanti, l’evento conta anche Fabio Zanzotto, figlio del poeta Andrea Zanzotto, originario di Pieve di Soligo e da sempre legato a queste terre: la vendemmia è stata anche un omaggio alla sua memoria.
Lo scopo dell’iniziativa
Il vino prodotto in seguito alla vendemmia del 10 novembre ha come destinazione un’asta benefica, i cui proventi verranno destinati al progetto della Nazionale Italiana di Calcio a 5 “Crazy for Football”, nato nel 2016 e subito sostenuto dalla FIGC: di questa squadra fanno parte ragazzi con una patologia psichiatrica certificata, provenienti da centri di salute mentale sparsi in tutta la Penisola. In totale, sono 25 i giocatori selezionati per indossare la maglia azzurra, pronti a sfidare altre squadre all’interno della Dream World Cup (organizzata ogni due anni).
Vincitori dell’edizione 2018 della Coppa sono stati proprio gli Azzurri, già protagonisti del film-documentario del 2016 che ne racconta la storia: diretta da Volfando De Biasi e Francesco Trento, la pellicola vince il David di Donatello per il miglior documentario, venendo trasposta nel 2017 all’interno dell’omonimo libro edito da Longanesi.
Una raccolta manuale
Sulle colline della zona, patrimonio UNESCO dal 2019, non è possibile usare macchine per la vendemmia: la raccolta viene effettuata a mano, con cura e dedizione, così come la si realizzava in passato. Questo tipo di vendemmia ha acquisito, nel tempo, una denominazione specifica: quella di “vendemmia eroica”, per le ripide pendenze su cui crescono i vitigni e le difficoltà che il particolare territorio presenta ai vendemmiatori.
In questi luoghi, dunque, sono necessarie 600-800 ore di lavoro per vendemmiare un ettaro di vigna. Già da solo, questo dato è in grado di dare un’indicazione su quanto pregevole sia il prodotto derivato da una così attenta e certosina operazione di raccolta. La fatica, tuttavia, viene ampiamente ripagata.