Il “Piatto di Federico II”, opera di Roberto Tresin, a Jesi e Altamura

Il “Piatto di Federico II”, opera di Roberto Tresin, a Jesi e Altamura

Continua a mietere successo, in giro per l’Italia, il progetto del Piatto di Federico II partito da Monselice e approdato a Jesi e ad Altamura.

Nato quattro anni fa su volontà dell’assessore alla Giostra Luca Piccolo e su progetto del giornalista enogastroturista Maurizio Drago con l’intento di valorizzare i prodotti e la ristorazione locale richiamando il nome dell’imperatore Federico II (di cui Monselice vanta la presenza della Rocca da lui voluta e su cui fa perno La Giostra), il 2024 ha visto l’”esportazione “ del Piatto coinvolgendo le città di Jesi (dove è nato lo Stupur Mundi), Altamura (dove ha fatto erigere la cattedrale) e Palermo (dove è sepolto). L’idea è quella di creare sinergie e apportare turismo nel territorio facendo conoscere la città di Monselice.

L’artista Roberto Tresin


In occasione delle cerimonie a Jesi e ad Altamura, il Comune di Monselice ha consegnato ai rispettivi sindaci l’opera scultorea del “Piatto” di Roberto Tresin, artista poliedrico al servizio della cultura del territorio. Originario di Monselice, è una figura di rilievo nel panorama artistico contemporaneo. Pittore, scultore e poeta, Tresin esprime la sua creatività attraverso una varietà di linguaggi artistici, ciascuno dei quali riflette la sua profonda sensibilità verso l’arte e la storia. La sua carriera è costellata di opere che spaziano dalla pittura alla scultura, con un occhio attento al legame, nel caso di Federico II, tra passato e presente.


Una delle sue creazioni più recenti ha preso forma nell’ambito del progetto del “Piatto di Federico II”, esportato nelle due città storicamente legate all’imperatore. Nell’occasione Roberto Tresin ha realizzato due sculture uniche, ispirate alla figura di Federico II. Le opere consistono in piatti di acrilico su base d’acciaio, un materiale che simboleggia la solidità e l’eternità del legame tra l’arte e la storia. Questi piatti sono stati successivamente colorati con colori acrilici, che donano vitalità e dinamismo alla superficie, e rifiniti con una vernice ad acqua, garantendo una protezione duratura senza intaccare l’integrità artistica delle opere.

Il Sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo


Il primo piatto è stato offerto in dono al sindaco di Jesi, durante una cerimonia ufficiale il 28 marzo 2024 in cui Luca Piccolo, assessore alla Giostra, ha consegnato personalmente l’opera a nome della città di Monselice. Questo gesto simbolico ha sancito un ponte culturale tra Monselice, Jesi e la sua Fondazione, unite dal ricordo di Federico II. Il secondo piatto è stato consegnato al sindaco di Altamura il 6 agosto 2024 , sempre dalle mani di Luca Piccolo. Questo dono ha rappresentato un ulteriore passo nel consolidamento di un progetto culturale che celebra il grande imperatore attraverso l’arte e la memoria storica.

Il Sindaco di Altamura Vitantonio Petronella


Le sculture di Tresin, oltre a essere opere di indubbia qualità estetica, sono impregnate di significati profondi. L’utilizzo di materiali moderni come l’acciaio e l’acrilico rappresenta un dialogo tra la tradizione e la contemporaneità, proprio come la figura di Federico II, che fu un innovatore e un visionario nel suo tempo. Tresin, con la sua opera, riesce a trasmettere non solo la sua maestria tecnica, ma anche una profonda riflessione su come l’arte possa fungere da veicolo per la conservazione e la valorizzazione della storia. La figura di Roberto Tresin emerge dunque non solo come quella di un artista, ma come quella di un mecenate della cultura, che con il suo lavoro contribuisce alla promozione delle radici storiche e culturali del suo territorio.


In conclusione, Roberto Tresin, con la sua partecipazione al progetto del “Piatto di Federico II”, ha dimostrato ancora una volta come l’arte possa essere un potente strumento di connessione tra luoghi e culture. Le sue opere, ora custodite a Jesi e Altamura, continueranno a raccontare la storia di un imperatore leggendario e di un artista che ha saputo interpretare, con sensibilità e talento, l’eredità di un grande passato.