Un inverno blu

Un inverno blu

Dopo l’anno di pausa forzata causato dalla pandemia, gli impianti sciistici di tutta Italia si sono rimessi in funzione, accogliendo con ritrovato entusiasmo gli amanti degli sport invernali: sciatori e snowboarders hanno ricominciato a lanciarsi dalle discese alpine e appenniniche, chi sfiorando i cento all’ora, chi zigzagando a velocità più moderate.

Vista dalla pista da sci vicino a Malga Ciapela
Località Malga Ciapela

Restando nel Nord-Est, all’interno del comprensorio Superski le scuole hanno accolto nuovi giovani allievi, padawan dello spazzaneve (un tipo di configurazione a “V” degli sci) che disegnano curve ampie e lente sui pendii; a imparare, tuttavia, non sono soltanto i bambini e i ragazzi.
Che piste è possibile consigliare, dunque, ad un novizio delle bianche discipline che spopolano nel periodo dell’alta stagione?

Dolci pendenze

La prima nozione di base da tener presente è la classificazione cromatica delle piste: in passato, i colori associati ai pendii meno ripidi erano il verde e l’azzurro, mentre al presente l’unico ufficialmente utilizzato è il secondo tra i due (indicazione “blu”, pendenza inferiore al 25%). Il rosso e il nero, invece, sono i colori associati a piste rispettivamente fino al 40% e oltre il 40% di pendenza, entrambe off limits per uno sciatore alle prime armi.

Tramonto a Calfosch
Tramonto a Calfosch

In taluni casi, tuttavia, gli arrivi delle piste difficili o intermedie o alcuni fuoripista battuti possono comunque essere sfruttati per lezioni fai-da-te, a costo zero se si è disposti a risalire il pendio a piedi o “a scaletta” (nome di un passo laterale che consente di camminare sulla neve calcando le lame degli sci trasversalmente rispetto alla pendenza).
Anche pochi metri di dislivello, se risaliti in tal modo, possono essere però faticosi e noiosi da affrontare: molto meglio rivolgersi eventualmente all’acquisto di corse singole su impianti brevi (le seggiovie o i più economici skilift) per familiarizzare con gli sci senza scarpinare!


Nota bene: secondo l’articolo 24 del DL n. 40/2021, per risalire le piste a piedi o con gli sci è necessaria l’autorizzazione del gestore della pista. Tale pratica può essere ricondotta al fair use quando si tratti di insegnare a sciare ad una persona che non ne sia capace, ovverossia per brevi tratti in cui mostrare singoli movimenti e dinamiche di bilanciamento del peso, rigorosamente nei pressi della palinatura di delimitazione (per non intralciare gli altri sciatori).

Colfosco

All’interno dell’area dell’Alta Badia, un esempio di pista facile da affrontare per un principiante è sicuramente la numero 36, servita da una seggiovia con annessa biglietteria (il costo per ogni tratta è di 3.20€). Qualora ci si voglia spostare o, anche rimanendo nello stesso luogo, si vogliano effettuare più di una decina di discese, conviene scegliere una soluzione diversa: ad esempio, il biglietto pomeridiano di zona dell’intera Alta Badia costa 43€ e dà accesso a tutti gli impianti dell’area (attualmente, l’orario è 12.00 – 16.15).

Insegna di Calfosch

Un elemento a cui fare attenzione sono le temperature: sciare su una pista soleggiata in una giornata non particolarmente fredda fa sì che la neve non sia ottimale per la discesa, se non si conosce abbastanza la disciplina. Per evitare ciò, le ore mattutine sono comunque le più consigliate: iniziando la giornata all’apertura degli impianti è inoltre possibile concedersi giri più lunghi sugli sci.

Pralongià

Una volta superate le iniziali titubanze, è ora di avventurarsi nella scelta di un percorso giornaliero (biglietto di 62€ per la zona indicata), con un itinerario un po’ più complicato da tenere a mente: la partenza che vi proponiamo è dal parcheggio del Passo Campolongo, da dove parte la seggiovia nr. 31 (arrivo a Cherz, 2088m s.l.m).
La pista 32 consente di arrivare all’impianto di risalita numero 28, a sei posti: salendovi si raggiungerà Pralongià (2157m s.l.m). Se volete riscaldarvi, la pista 34 vi riporterà all’impianto 28, ma volendo proseguire il giro l’itinerario indicato è il 9A, che vi porterà in località Saraghes (1837m): qui potrete concedervi un dolcetto per recuperare le energie.

Cappuccino (pausa dagli sci)
Saraghes Hutte

La pista 9A confluirà poi nella numero 11, sempre blu; una telecabina effettua il servizio fino al Piz Sorega, (2003m): da qui, prendendo la pista nr. 28 si scende un dislivello di un centinaio di metri, fino ad arrivare all’impianto che consente l’arrivo al Bioch (seggiovia numero 8, sei posti). Si scende di nuovo sciando, lungo la pista numero 7: così facendo, si raggiunge La Baita, chiudendo l’anello verso Pralongià con la seggiovia numero 16.

Ora non resta che raggiungere nuovamente l’auto, godendosi gli ultimi tragitti: con la pista numero 21, prendendo il bivio verso sinistra, si scenderà fino all’impianto da due posti che sale a Cherz (seggiovia 25). Attenzione alla pista numero 30: anche se non è segnalato in cartina, un piccolo tratto finale ha una pendenza ben superiore a quella di una pista blu. Non è niente di impossibile da affrontare, ma non preoccupatevi in caso vi dovesse risultare difficile scendere!

Pista da sci di Cherz
Sciatori a Cherz

Qualche indicazione conclusiva

L’itinerario fornito è soltanto uno dei moltissimi che il turista avrà modo di tracciare scaricando dal sito ufficiale di Dolomiti Superski le cartine delle varie zone (o chiedendole cartacee nei punti vendita preposti). Come ultime avvertenze, è bene ricordare che per salire sugli impianti è necessaria la mascherina FFP2 (no, la sciarpa non è accettata allo stesso modo). Dal 2022, inoltre, è obbligatoria per decreto legge un’assicurazione di responsabilità civile verso terzi, da attivare al momento dell’acquisto del proprio biglietto – la pena massima disposta in caso di inadempienza corrisponde a 150€ di multa e al ritiro dello skipass. Gli sciatori minorenni, infine, dovranno indossare il casco.

Il vostro Super Green Pass – necessario per l’accesso agli impianti e ai ristoranti a partire dal 10 gennaio – verrà legato sia ai biglietti di corsa singola che agli skipass giornalieri (o mattutini/pomeridiani): ricordate di non stropicciare troppo il rettangolo di carta, ha un transponder all’interno (e deve funzionare).

Piste da sci Alta Badia
Un frammento degli itinerari sciistici dell’Alta Badia

Non affrontate piste che sentite essere sopra le vostre capacità: persino i professionisti sciano lungo le piste più facili per migliorare la propria tecnica. Non abbiate fretta di scendere a picco, ma godetevi anche il panorama che offre la montagna; ricordate inoltre il codice di condotta generale delle piste, per cui va sempre data la precedenza a chi effettua la discesa prima di noi. Solo al personale degli impianti, infine, è consentito rimanere in pista fuori orario: calcolate al meglio i tempi per cercare di non rimanere in pista quando entrano in azione i gatti delle nevi.

Per il resto, l’unico invito sempre valido è quello a divertirsi!

 

Immagini a cura dell’autrice: in copertina, Cherz innevata.
Nota bene: i prezzi variano a seconda del periodo in cui si acquistano gli skipass. Si consiglia di controllare sempre gli importi online, in modo da conoscerli con esattezza.