È stata presentata quest’oggi, presso la sede della Provincia di Padova, l’iniziativa enogastronomica del Piatto di Lendinara (RO), format erede del Piatto di Federico II proposto a Monselice nell’estate dell’anno scorso.
Realizzato con la collaborazione delle Antiche Distillerie Mantovani, del Consorzio Vini DOC Colli Euganei, del Panificio Dolce Forno e della golosa Pasticceria Zanotto, l’evento verrà inaugurato da una degustazione prevista per la sera del 7 aprile 2022, nella cornice settecentesca della villa (ora ristorante) Ca’ Pisani.
Ideatore del Piatto è il cuoco Franco Ruggero, che sottolinea quanto sia stata fondamentale la collaborazione con i ristoratori e i produttori del territorio per ottenere il risultato desiderato: un piatto che fosse semplice, vicino alle materie prime del luogo, disponibile tutto l’anno e garanzia di qualità. Come dolce conclusione del pasto, vengono suggerite due prelibatezze quali la ciambella di Lendinara e la puazza, una torta creata prendendo ispirazione da un antico bassorilievo visibile sulla Torre Maistra.
La genesi del Piatto
La storia di questa proposta ha inizio nel 2006, se vogliamo considerare la puazza il suo primo elemento: da un lato, questo dolce richiama il passato secolare della città, facendo riferimento all’epoca della dominazione estense con l’inserto in cioccolato bianco che corona la torta; dall’altro, la farina di cui è composta omaggia la produzione dei campi di mais che circondano Lendinara, mescolandosi all’uovo, allo zucchero, al burro e alla farina di mandorle per creare una tipicità artigianale con un risvolto artistico – per la realizzazione dello stampo in cioccolato bianco di una ventina di centimetri d’altezza, infatti, è stata richiesta la collaborazione con uno scultore locale.
Il piatto principale di Lendinara sarà invece una zuppa costituita da “ingredienti semplici ma importantissimi”, come dichiara Franco Ruggero: «La cosa più bella che possa dirmi una persona dopo aver visitato Lendinara è che si sia trovato a proprio agio come a casa propria. Lendinara è una città che definisco “coccola”, per cui il piatto che la rappresenta è nato in un’atmosfera di collaborazione altrettanto aperta e partecipata: andranno a costituirlo i crostini di pane Dolce Forno, la verdura di Lusia, le patate e anche la birra di un produttore artigianale. Altri due ingredienti, poi, li tengo per me, per ora; saranno svelati a tempo debito».
Un aneddoto nel piatto
Franco Ruggero racconta che è stato un episodio di nove anni fa ad incentivarlo a scegliere di proporre una zuppa come piatto della città: all’epoca, lavorava all’Hotel Cristallo di Cortina d’Ampezzo, in uno dei quattro ristoranti del Luxury Resort. Qui venne in visita un principe saudita, per sciare e passare le vacanze; ogni giorno ordinava una pietanza diversa, ma ad un certo punto a Ruggero viene in mente di proporre una ricetta della madre all’ospite d’Oriente – quella del broeton di verze, che infatti servì al cliente. Pur nella sua semplicità, la zuppa fatta in casa incontrò il favore del nobile arabo, che per tre giorni di fila continuò a chiedere il broeton a pasto!
Il numero degli ingredienti o la complessità di un piatto non ne decretano a prescindere la buona riuscita: il Piatto di Lendinara vuole dimostrare anche questo.
La realizzazione del Piatto non sarebbe stata possibile senza l’aiuto dell’Amministrazione Comunale di Lendinara e della Pro Loco, che hanno entrambe profuso il loro impegno per la buona riuscita del progetto.
Immagine di copertina a cura dell’autrice.