Quando una penna incontra una storia, inizia a muoversi ancor prima di sapere come fare: non importa se il racconto la porterà lontano, o se dovrà sorvolare il mare con la paura di precipitare.
Un tempo, gli strumenti della scrittura erano frammenti di ali: lo sono rimasti, anche se non ne hanno trattenuta la forma.
Hamdala, hamdala, hamdala ha
This magic feather comes from AfricaHamdala, hamdala, hamdala ha
Questa piuma magica arriva dall’Africa
“Le avventure di Hocus e Lotus”, cartone animato degli anni ’90
Questo libro offre al lettore un assaggio del processo creativo che ha portato l’autore, Nereo Maggiani, a descrivere il viaggio di Samir da Abidjan a Vicenza, un itinerario in cui il diciassettenne ivoriano che ne è protagonista decide di abbandonare la capitale economica della Costa d’Avorio per raggiungere, senza averlo neppure pianificato dal principio, una città del Nord d’Italia a lui sconosciuta.
Il contesto storico
La storia della Costa d’Avorio è monopolizzata dall’epoca coloniale, che qui batte bandiera francese.
Il nome dello Stato fa riferimento al commercio dell’avorio, che in meno di un secolo condusse all’estinzione gli elefanti della zona; l’Ottocento portò con sé una drastica riduzione della popolazione, conseguente allo sfruttamento della manodopera schiavile nelle piantagioni di caffè, cacao, banane, ananas, olio di palma.
Indipendente dal 1958, la “Côte d’Ivoire” fu protagonista di una crescita economica notevole nel corso del Novecento, almeno fino agli anni ’80: a quest’altezza cronologica, siccità e recessione fecero precipitare il Paese in un periodo di conflitti interni, protrattosi fino ai primi anni 2000.
Nel 2010, il confronto tra gli esponenti politici Ouattara e Gbagbo sfociò in una vera e propria guerra civile tra fazioni, terminata ad aprile dell’anno seguente con l’estromissione di Gbagbo dal ruolo di leader, in favore del candidato del Raggruppamento Repubblicano, Ouattara.
Vincitore delle elezioni dell’autunno precedente con il 54,1% dei voti e riconfermato nel 2015 al primo turno con l’83,66% delle preferenze, Ouattara è ancora al comando, avendo ottenuto la maggioranza dei voti (pari al 95,31%) anche nel 2020, con le elezioni del 31 ottobre.
È nel clima teso dei rivolgimenti appena descritti che s’incastona la vita di Samir, iniziata nel 1997 e cambiata per sempre nel 2014: la vicenda narrata ha radici tra i pensieri di un giovane ancora quindicenne, testimone di eventi in cui la violenza non ha un ruolo secondario.
Il primo germoglio del Viaggio è l’inizio della fuga a bordo dell’autobus che accompagna Samir verso il Burkina Faso, prima tappa di un percorso estenuante che avrebbe come meta finale la Libia.
Una geografia in trasparenza
Tra i molteplici punti che sarebbe possibile citare a proposito del Viaggio, quello che forse merita di essere evidenziato maggiormente riguarda la duplice natura del racconto che si dipana davanti agli occhi del lettore: da un lato, la vicenda soggettiva del protagonista, l’elemento emotivo dell’empatia, della percezione del peso di quei chilometri percorsi in clandestinità tra il sangue, la sabbia e la speranza.
Dall’altro, la più universale condizione dell’immigrato nelle terre toccate dall’itinerario che compie Samir, messe a confronto in trasparenza, ciascuna con il suo contesto sociopolitico da approfondire.
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L’Africa e gli Stati che ne fanno parte sono di rado menzionati all’interno della cronaca d’attualità, il loro passato viene trattato per cenni e sommi capi all’interno dei programmi scolastici, per mancanza di tempo e per vastità del tema: il romanzo di Nereo Maggiani e il vissuto di Samir spingono a sollevare quel velo di semplicistico distacco verso le vicende di un continente che, dopotutto, è separato dalla Sicilia da 145km di distanza in linea d’aria. E da 35 miglia marine rispetto alla costa di Pantelleria.
Un consiglio di lettura
Edito da Pluriversum per la collana “Schegge dall’Altrove”, pubblicato in prima edizione ad aprile del 2020, Il Viaggio del Coniglio porta oltre la chiostra di parole che siamo stati abituati a sentire ripetutamente – Lampedusa, barconi, migranti, accoglienza, citate in una sequenza quasi monotona di sillabe senza una storia, a volte tanto taglienti nel descrivere una tragedia quanto veloci ad essere dimenticate.
Le 226 pagine di cui si compone il romanzo di Nereo Maggiani cercano di dare respiro a quanto è purtroppo impossibile raccontare in un solo servizio televisivo o in un solo articolo di giornale.
Un ringraziamento al Villaggio SOS di Vicenza, che ha dato modo alla storia di Samir di continuare il suo viaggio.
