La passione per le bollicine cresce tra i Beati colli campani

La passione per le bollicine cresce tra i Beati colli campani

Una bellezza del Sud. Vien proprio da dire così entrando nella masseria Piccirillo di Caiazzo, in provincia di Caserta, un piccolo paradiso incastonato tra le colline di quest’angolo antico dell’Alta Campania attraversato da filari di viti, alberi e campi ordinati.

Ma la vera bellezza è l’avventura che questa famiglia, il papà Carmine con la moglie Claudia e il figlio Giovanni, hanno intrapreso per valorizzare i loro prodotti tipici, il vino prima di tutto, e poi i prodotti dell’orto offrendoli agli ospiti nelle ricette tipiche della tradizione locale. Così questo eno-agriturismo a gestione familiare in via Carpinito è diventato un polo d’attrazione per turisti e gente del luogo. Gli ospiti qui non solo possono degustare vini e buoni piatti della tradizione locale ma anche fare visite guidate in cantina e nell’area della masseria, per cogliere tutte le sfumature di ciò che vi si coltiva.


Siamo nella frazione San Giovanni e Paolo di Caiazzo, in una zona chiamata, e a ragione, dei Beati Colli, situata all’incrocio tra il fiume Volturno e il monte Taburno e tra il vulcano di Roccamonfina e il Partenio. Una posizione che ha creato uno speciale microclima che, unito ad un suolo forte e tenace, ha creato le condizioni ideali per viti che danno uve di alta qualità.


Giovanni, in particolare, ha messo tutta la sua passione in quest’impresa di famiglia avviata nel 1998. Enologo, con esperienza anche in Francia, dopo aver consolidato la sua formazione con master a livello universitario, è tornato nella sua Caiazzo a dare nuovo impulso alla produzione di vino locale. E ora sta sperimentando con lusinghieri risultati una nuova linea di spumanti, a metodo classico.

La Masseria Piccirillo dispone di circa quattro ettari vitati impiantati a Pallagrello Bianco, Pallagrello Nero e Casavecchia, vitigni autoctoni riscoperti agli inizi degli anni Duemila e che oggi risultano essere i più coltivati nelle terre dell’Alta Campania, che esprimono al meglio le complessità del territorio.

L’ultimo nato è lo spumante Prima Gioia, metodo classico, con uve di Pallagrello bianco. Un vino che ha già un bel carattere, come i suoi “fratelli” fermi, e che darà delle soddisfazioni a commensali e amanti del buon bere.


I nostri piatti e i nostri vini sono sinceri come l’aranciata che fa nonna Marisa” dice sorridendo Giovanni che ha fatto scrivere questo slogan anche nel sito dove presenta l’agriturismo di famiglia. “ Il nostro impegno è far vivere ai nostri ospiti una piacevole esperienza di questa parte del Sud, con la nostra genuinità, le nostre belle tradizioni. Vogliamo che la gente che passa di qua vada poi via sempre con una bella sensazione. E abbia sempre voglia di tornare a farci visita”.

Articolo di Elena Cardinali