L’intera area sciistica che raduna gli impianti di Folgaria-Fiorentini e Lavarone dispone di 104 chilometri di piste battute e attrezzate, distribuiti lungo 66 diversi percorsi dalla pendenza media variabile, nonché di 18 bar e rifugi in cui godersi un meritato momento di pausa: lasciando da parte i numeri, però, rimane da ammirare un paesaggio invernale di cui è indubbia l’attrattiva.
L’itinerario sulla neve che vi proporremo parte dall’area di sosta Bertoldi, situata accanto agli uffici dov’è possibile acquistare lo skipass: per l’area di Lavarone, l’importo da pagare è di 41,00€ per un biglietto giornaliero, che vi darà accesso a oltre 30km di piste situate ad un’altitudine compresa fra i 1.174 e i 1.600m di quota. L’orario di attività del comprensorio si estende dalle 9.00 del mattino alle 16.30, con l’ultimo turno di controllo delle piste fissato per le 16.50: l’attuale stagione chiuderà il 20 marzo, grazie alla possibilità di innevamento artificiale delle piste – 72 cannoni servono infatti lo skicenter.
Una mattina tranquilla
L’intera area di Lavarone è nota per lo scarso affollamento e la disponibilità di percorsi facili (22,4km di piste azzurre) da affrontare in famiglia, per prendere dimestichezza con la disciplina. Dei restanti 8km di piste, 6 sono dedicati alle rosse (di difficoltà intermedia, ma ideali per chi volesse provarle per la prima volta) e 2 al colore più temuto per gli sciatori meno esperti (Avez de Prinzep, pista nera che prende il nome dall’abete bianco più alto d’Europa, morto nel 2017 dopo oltre due secoli e mezzo di vita).
Per iniziare, si sale verso Tablat con la seggiovia numero 4, che serve la pista “Le Stock” (2.200m di lunghezza per un dislivello di 220m): il livello di difficoltà è molto basso, l’ideale per iniziare la giornata o per imparare. Vi è tuttavia una possibile variante di percorso: un raccordo azzurro accompagna infatti all’adiacente pista rossa nr. 5, che consente di tornare all’impianto di risalita con un po’ di brio in più.
Risalendo, è possibile fare tappa in rifugio, ma il consiglio è quello di proseguire: scendendo lungo la pista “Sonneck” (nr.8) e risalendo verso Ust con la seggiovia nr. 6, si incontreranno le piste 11 e 12, percorribili tutte d’un fiato fino al tapis-roulant numero 9.
Da qui, le piste 15 e 14 riportano alla seggiovia 10, una quadriposto che in meno di dieci minuti conduce sotto la vetta di Virgo Maria Perg: è il momento perfetto per togliere gli sci ed entrare in rifugio, dopo aver scattato almeno un paio di foto alla vista che si gode dal punto panoramico della cima.
Pausa pranzo
La Baita del Neff offre un ambiente accogliente, riscaldato da una stufa e dai colori tenui del legno vivo; il menu comprende i “Tortel” della casa, una golosa scelta di primi e secondi, cinque proposte di piatti unici e una selezione di dessert da cui farsi tentare. Noi ci siamo orientati su una padella rustica con tortel di patate, uova all’occhio di bue e speck, concludendo il pasto con una fetta di torta.
Per scendere, è il turno della pista Vezzena, un percorso laterale servito dalla quadriposto nr. 14: tenete presente che gli impianti del comprensorio non rallentano all’arrivo come i “colleghi” Superski, per cui al fine di evitare spiacevoli colpi sul retro delle ginocchia è bene prepararsi a salire tendendo una mano verso il sedile. In caso non siate pratici di questa procedura, ad ogni modo, gli inservienti tenteranno comunque di agevolarvi.
A questo punto, le piste 19 e 17 – Fratelle e Torion – vi accompagneranno in un percorso ricco di doppie pendenze, che potrete rifare più volte prendendo lo skiweg (il raccordo) “Ninfea” per tornare alla seggiovia.
La pista numero 13, invece, prosieguo della 17 a partire dal punto di biforcazione per lo skiweg, conduce al breve nastro trasportatore nr. 8, affiancato da un laghetto ghiacciato. Con l’impianto di risalita numero 7 potrete avviarvi a concludere il giro, sempre tenendo presente che, in caso siate ancora pieni di energia, i percorsi appena descritti possono essere ripetuti più volte (comprese le soste per un selfie sulla neve).
Visualizza questo post su Instagram
La discesa “Prack” vi porterà ai piedi della seggiovia biposto numero 5, una delle più attempate dell’area sciistica: da qui potrete, o tramite l’azzurra numero 6 o tramite la già citata “Tablat” nr. 5, percorrere pochi metri senza sci prima di arrivare all’auto.
Vi segnaliamo di fare un salto al lago di Lavarone, prima di ripartire: avrete occasione di vederlo gelato e popolato di numerosi slittini, qualora la giornata consenta le attività di gioco sulla superficie dello specchio d’acqua.
Immagini a cura dell’autrice