Ormai manca poco all’inizio delle vacanze natalizie, che ci permetteranno di apprezzare appieno la suggestiva bellezza dell’inverno: dall’apertura degli impianti sciistici alle passeggiate in compagnia di un candido paesaggio innevato, la lista delle attività in cui avventurarsi è davvero lunga.
Il punto di partenza di questo viaggio è Andraz, una frazione con meno di 100 abitanti in provincia di Belluno, dove la musica caratteristica è il fruscio di un ruscello difficile da individuare persino dalle immagini satellitari… ma che accompagna con la sua melodia il visitatore che ne segue il corso.
Situato a circa 1.500 metri di quota, il paese è parte del comune di Livinallongo del Col di Lana, più noto per la frazione di Arabba: situata ai piedi del passo Pordoi, la località è infatti parte del comprensorio sciistico Dolomiti Superski e si inserisce nel circuito “Sellaronda”. Quest’ultimo comprende le piste e le strade che attorniano il massiccio del Sella, rinomato per la vista panoramica che si può godere dal culmine del Piz Boè, a 3.152m sul livello del mare.
I dintorni: la città di Alleghe
A meno di 20km di distanza da Andraz sorge invece Alleghe, comune ladino in cui si trova l’omonimo lago di origine franosa, formatosi nel 1771 a causa della caduta di 30 milioni di metri cubi di roccia dal monte Piz, che andarono a bloccare le acque del torrente Cordevole.
Il tragico evento, a seguito del quale morirono 49 persone e molte altre furono costrette ad abbandonare le loro case, fu seguito da un secondo smottamento a distanza di meno di quattro mesi: altre quattro furono le vittime, e ai morti si aggiunse la decadenza industriale della zona, prima famosa per la lavorazione del “ferro inossidabile” del Fursil.
Proprio quest’anno si è celebrato il 250° anniversario dalla doppia frana che ha radicalmente mutato il paesaggio di Alleghe, creando un nuovo scenario naturalistico che al turista può sembrare antico di millenni. “Le acque dove si riflette il Civetta” sono calme, immerse nella tranquillità: d’estate i cigni navigano leggeri ed eleganti sulla loro superficie, ignari del dolore che è costata la nascita di quello specchio d’acqua; ignari del fatto che, con l’andare del tempo, il fondale lacustre si sta man mano ricoprendo di sedimenti, consumando la portata idrica del bacino.
Un lago morente?
Dai 17 milioni di metri cubi originari, il volume d’acqua raccolto dal lago ad oggi si aggira intorno ai soli due milioni di metri cubi, presentando alcune avvisaglie di eutrofizzazione (fenomeno che impoverisce d’ossigeno le acque consentendo la sproporzionata crescita di alghe).
Numerosi sono i progetti di salvaguardia del lago, divenuto, dopo due secoli e mezzo, parte integrante del paesaggio: il termine di alcuni dei lavori in corso, riguardanti anche la rimozione dei nuovi detriti causati dal nubifragio di Vaia del 2018, è fissato proprio per il 2022.
Preservare l’ecosistema del lago, dunque, è un obiettivo primario che certo non fa presagire una prossima scomparsa delle sue acque: ciò non toglie che l’incertezza riguardante il suo più lontano futuro porti a volerlo conoscere ora, passeggiando lungo le sue sponde e respirandone l’aria serena.
Qualche attività da sperimentare
Per gli amanti degli sport invernali, Alleghe è anche una meta dinamica, non soltanto per le scuole di sci e snowboard. Sicuramente da segnalare è lo Stadio del Ghiaccio Alvise de Toni, dalla capienza di 2.500 spettatori: qui si allena la squadra di hockey di Alleghe, fondata nel 1933 e ora militante nella serie cadetta nazionale, ma è anche possibile noleggiare un paio di pattini per sfrecciare sulla pista negli orari di apertura al pubblico.
Numerosi sono gli itinerari disponibili per chi volesse dedicarsi ad un’escursione sulle ciaspole, mentre è ancora (purtroppo) in stand-by la disponibilità al noleggio delle motoslitte in località Col dei Baldi e Piani di Pezzé.
La lentezza, dopotutto, è la miglior compagna per assaporare ogni dettaglio di un panorama che merita di essere ricordato in ogni sua sfumatura.
Immagini a cura dell’autrice
In copertina, un’inquadratura ripresa ad Andraz