L’attesissima premiazione del concorso letterario “Donna chi sei” inizia sulle note di Chopin, con lo struggente étude conosciuto come Tristesse eseguito al violino: gli applausi che seguono e aprono la giornata sono soltanto i primi della lunga serie che accompagnerà con favore ciascun momento della cerimonia.
I saluti di rito delle autorità, in quest’occasione, si fanno portavoce di un messaggio che trova una forza nuova nell’essere ribadito con sicurezza e convinzione, in maniera trasversale: un messaggio di uguaglianza, che sottolinei l’importanza della parità di genere, del rispetto verso la donna, della lotta contro gli stereotipi e le storture della misoginia.
Così, le quasi quattrocento opere inviate fra testi poetici e brani di narrativa si uniscono ad un coro solidale, facendosi bandiera di un femminismo declinato in altrettante sfumature.
Un successo da replicare
L’edizione 2021 del premio sarà, nelle speranze di tutti, la prima di molte a venire: i componimenti inviati sono giunti a Monselice da tutte le parti d’Italia, dimostrando quanto la tematica scelta sia vivamente sentita nell’intero territorio nazionale.
Le conquiste sociali – soprattutto se ancora in fieri – necessitano di essere ribadite. È perciò un segnale importante vedere l’arte e la politica lavorare in sinergia per raggiungere l’obiettivo di consolidarle, investendo risorse concrete per affermarne il valore.
La caratura dei membri della giuria eletti per scegliere i vincitori del premio è un altro elemento fondamentale per evidenziare la serietà con cui si è portata avanti l’iniziativa: a presiedere i lavori, lo storico Riccardo Ghidotti, coadiuvato dall’autore Paolo Malaguti, da Elettra Solignani, vincitrice del Premio Campiello Giovani del 2018, dalla giornalista Silvia Morello e da Anna Milva Boselli, che ha ricoperto il ruolo di Consigliere con delega alle Politiche della pace e Pari Opportunità per il Comune di Padova.
L’importanza delle scuole e delle associazioni
Proprio Anna Milva Boselli prende la parola per porre l’accento su quanto la comunicazione tra i banchi di scuola sia una delle più importanti da curare: bambini e bambine dovrebbero poter sognare di avere accesso a qualsiasi mestiere, indipendentemente da giudizi sessisti o pregiudizi radicati nel tempo.
Ragazzi e ragazze dovrebbero poter scegliere l’indirizzo liceale o universitario più vicino ai loro interessi, senza temere di essere inadeguati per l’uno o per l’altro percorso di studi soltanto perché vengono ancora scritte e proferite affermazioni in tal senso.
Per ribadire questa posizione, la giuria ha deciso di consegnare un premio riservato alle scuole e alle associazioni meritevoli che hanno partecipato al concorso, selezionando come destinatarie del riconoscimento l’Associazione Alambicco di Conselve, l’Istituto Meucci di Castel Fidardo e, infine, la Scuola Guinizelli di Monselice, che vince con l’elaborato Corsa contro il tempo nel 1917.
I vincitori della Sezione Narrativa
La proclamazione dei vincitori parte dal decimo posto: ai primi dieci racconti selezionati, infatti, è riconosciuto un attestato di partecipazione unito ad un biglietto per la visita guidata al Castello della città.
Le sette segnalazioni di merito sono state assegnate a Ilaria Tavellin, Bruna Franceschini, Beatrice Bello, Stefania Zanetti, Maria Scerrato, Maria Colbacchini e Roberta Mazzabarba, procedendo dalla decima alla quarta classificata.
Il giudizio è stato condotto in modo imparziale, rigoroso e anonimo: a ognuno dei componimenti pervenuti, infatti, era assegnato un numero progressivo, per rendere più impersonale lo scrutinio. Ciò non ha tuttavia impedito che le emozioni comunicate dai testi giungessero intatte, pronte a sorprendere i giurati.
Terza classificata è stata Valentina Ganassin, con il racconto New York, 1934: giunti sul podio, il ritmo della premiazione rallenta, lasciando spazio alla lettura di alcuni estratti dagli elaborati premiati.
Il racconto spicca per un ritmo di grande efficacia, che impedisce di staccarsi dalla pagina. La vicenda è di grande originalità: si presentano incontri clandestini di boxe tra donne che, con i guantoni indosso, sfidano la loro capacità di resistere alle avversità.
– Paolo Malaguti
Seconda classificata è invece Maria Rosaria Guarrera, con la prosa L’ho spento io il fuoco: un racconto imbevuto di tristezza, ma anche di fermezza e pathos, con una pregevole costruzione dei dialoghi che ruotano intorno alla famiglia di cui viene dipinto il fragile ma dirompente ritratto.
Vincitrice per la sezione, infine, è Valeria Groppelli, che riceve il premio dalle mani del Sindaco Giorgia Bedin per la prosa Vicolo Buso n. 8.
Il racconto, breve ed intenso, raffigura la condizione di donne costrette a vendere il proprio corpo tra gli orrori di una guerra che non le priva però del senso di protezione reciproca, quello stesso che porta una madre a proteggere una bimba non sua.
I vincitori per la Sezione Poetica
Le menzioni di merito vanno questa volta a Edda Alvisi, Ivan Fedeli, Marta Mion, Giovanna Montagner, Franco Fiorini, Loredana Borghetto, Patrizia Santi, provenienti dalle province di Rimini, Monza e Brianza, Rovigo, Padova, Frosinone, Belluno e Modena.
C’è da osservare che, per le prossime edizioni, un auspicio potrebbe riguardare una maggiore partecipazione maschile: parlare delle donne non è esclusiva autoreferenziale di un genere, come non lo è null’altro.
Il dialogo riguarda tutti, nessuno escluso, e se per timidezza non ci si espone, sentendosi inadatti a portare le proprie parole in una conversazione che rimane aperta e accessibile, si priva il dibattito di un apporto fondamentale e davvero utile per la collettività.
Il mio non è un rimprovero, ma un invito a farsi avanti, perché mani, tastiera, inchiostro e pensieri non appartengono ad un genere solo.
Terza classificata è Silvia Del Francia, con la poesia È una mappa questo mio corpo, che riceve una targa commemorativa e la riproduzione di un dipinto di Van Gogh; seconda giunge Veruska Vertuani, autrice di un commovente omaggio alla memoria dell’artista Pippa Bacca, racchiuso nel componimento Il viaggio della sposa.
Infine, primo classificato è il componimento Come d’autunno soffiare, di Stefano Peressini, che riceve il premio in denaro di 500€ in aggiunta alla targa commemorativa.
Come commiato, l’Associazione Pro Loco di Monselice, da annoverare tra gli organizzatori, ha curato un rinfresco per tutti i partecipanti, con la speranza che, così come la città porterà con sé il ricordo dell’evento appena conclusosi, allo stesso modo gli autori ne porteranno una piacevole memoria nel cuore.
Immagini a cura dell’autrice