San Valentino a Bologna. “La Porta Restaurant” celebra l’amore

San Valentino a Bologna. “La Porta Restaurant” celebra l’amore

Con un menù raffinato e una romantica performance di arpa e violino, La Porta Restaurant di Bologna celebra la festa degli innamorati

Una suggestiva cena a luci soffuse, irresistibili tentazioni delicatamente afrodisiache, accoglienza squisita di un locale dall’ambiente caldo e raffinato, servizio accurato, meticolosa cura dei dettagli, ampia distanza tra i tavoli: sono questi e tanti altri i  motivi per festeggiare la festa degli innamorati presso La Porta Restaurant di Bologna, in serenità e nel totale rispetto delle norme di sicurezza. Una serata indimenticabile quella proposta da La Porta, in cui il rispetto della tradizione si coniuga sapientemente alla fantasia degli accostamenti e all’attenta selezione delle materie prime; il tutto accompagnato da un suggestivo sottofondo musicale.

Per coronare al meglio questa ricorrenza, infatti, ad accompagnare ogni piatto con arpa e violino, ci saranno Marianne Gubrì ed Eleonora Montagnana, due musiciste affermate e molto apprezzate da critica e pubblico. Invitanti ed esclusive le proposte del menu d’eccezione – sapientemente ideato dall’estro e dalla maestria dello chef e della sua brigata di cucina – che sazieranno occhi e palato delle coppie di innamorati. Dopo l’entrée di benvenuto (croccante di semi di lino con carpaccio di pesce spada affumicato e dressing agli agrumi), si parte con un interessante antipasto a base di cruditè di mare (trittico di crudi, ostrica, gambero rosso, ombrina con salse e contorni; seppiolina alla plancia con crema di patate allo zafferano, chips di cavolo nero e caviale di aringa affumicato), passando per un tortellone all’astice; e un tataki di tonno salsa ponzu, cipollotto bruciato, zucchine e pinoli, fino ad arrivare al dessert: una deliziosa bavarese alla liquirizia con frutti rossi e cioccolato fondente al 65%; oltre ad un goloso assaggio di piccola pasticceria. Il costo della cena, comprensivo della performance musicale, è di 110 euro, bevande escluse.

La Porta Restaurant

Un nome che racconta una città in perpetuo divenire: La Porta Restaurant si configura come un passaggio moderno che punta verso un ambiente internazionale. Il locale, infatti, si trova nella zona fieristica del capoluogo emiliano, in prossimità di Porta Europa, la tredicesima porta all’ombra delle due torri. Il management del locale crede fortemente nella multiculturalità e nell’unione di usanze diverse come mezzo per raggiungere una maggiore completezza sia in cucina che in sala. Lo staff, infatti, è composto da giovani professionisti provenienti da ogni angolo d’Italia e del mondo: ogni regione italiana trova rappresentanza presso La Porta Restaurant, una storia di integrazione e inclusione che racconta gli ideali perseguiti dal locale. La cucina tradizionale – con un immancabile tocco gourmet – è al centro dell’offerta, così come la ricerca sul territorio delle materie prime adatte ad ogni piatto e il conseguente studio delle peculiarità e degli accostamenti fra ingredienti.

 

All’attenzione riposta in cucina, si affianca quella impiegata nella selezione delle etichette presenti nella carta dei vini: oltre 300 nomi custoditi nella preziosa cantina a vista. Una realtà composta prevalentemente da un gruppo di giovani professionisti formati presso l’Alma di Colorno, la scuola internazionale di cucina italiana e alta formazione per l’ospitalità fondata dal maestro Gualtiero Marchesi. In questo contesto, tutti i ragazzi hanno sposato la filosofia del maestro facendo esperienza concreta in cucina, studiando e lavorando sodo per raggiungere gli obiettivi prefissati.

A La Porta si punta infatti a fare proprio un approccio curioso al mondo della cucina e delle materie prime che le gravitano attorno, un concetto che diventa ricerca costante sul prodotto. Non ci si limita, quindi, alla preparazione del piatto, ma si cerca di portare a termine un’analisi dell’elemento che c’è a monte della pietanza finita. Un obiettivo sicuramente ambizioso ma perfettamente centrato grazie alla maestria dello Chef Lorenzo Venturelli (che, oltre al diploma all’Alma di Gualtiero Marchesi, vanta un’esperienza al Don Alfonso di Sant’Agata sui Due Golfi alla corte di Ernesto Iaccarino; e una formazione prima come secondo di Raffaele Liuzzi alla sua Locanda di Cattolica e poi dei fratelli Barsotti nell’omonima Enoteca di Marzabotto), alla professionalità solida ed efficace del pasticcere Andrea Vaccari, e all’accoglienza attenta e discreta di Federica. Da oltre un anno inoltre La Porta Restaurant ha voluto catalogare la propria comunicazione in sette parole chiave: i luoghi, la ricerca, l’esperienza, l’eleganza, l’empatia, la cura, la passione. Parole che vengono racchiuse nel mood “La Porta Restaurant, un senso di ristorazione”, inteso come dare un senso a tutto ciò che riguarda il locale: dalla gestione verde del personale, alla ricerca sui prodotti, al luogo come comunità di riferimento, ad iniziative a favore di altri come quelle organizzate assieme ad Azione contro la Fame, di cui sono ambasciatori da cinque anni, e quelle a favore di Miksy, una start up di Camerino composta di sole donne.

In particolare, per ciò che riguarda le materie prime lavorate in cucina, La Porta Restaurant tende a preferire opzioni che prestano maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale: scegliendo, per esempio, un salmone di qualità proveniente dal Trentino o dall’Appennino tosco-emiliano – più precisamente dal Corno alle scale – in modo da mantenere un minore impatto ambientale ed evitare la dispersione di risorse che si avrebbe optando per un pesce proveniente dall’estero. Infine, seguendo l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile presentata dall’ONU, La Porta Restaurant tutela l’acqua, vera e propria fonte di vita che va protetta e valorizzata, tanto che il team di La Porta Restaurant fra le proprie fila conta due idrosommelier (Vincenzo e Nicole), in grado di abbinare alla perfezione le caratteristiche particolari dell’acqua ai singoli elementi dei quali si compone il piatto finale. Sicuri protagonisti a tavola sono anche i vini delle Tenute del Cerro, che in cinque diverse tenute sparse tra la Toscana e l’Umbria produce eccellenti etichette di Brunello di Montalcino, Sagrantino di Montefalco, Vino Nobile di Montepulciano, oltre ai vini della Val di Cornia e al tipico olio EVO.

Dulcis in fundo, in un mondo che si muove sempre più velocemente verso un futuro all’insegna della sostenibilità energetica, lo staff di La Porta Restaurant ha posto in essere una collaborazione con il colosso dell’automotive, Porsche Italia, che ha disposto una colonnina di ricarica per veicoli alimentati ad energia elettrica proprio nello spazio adiacente al ristorante. I clienti, così, hanno la possibilità di ricaricare la propria auto elettrica direttamente in loco. 

Per maggiori informazioni e prenotazioni: tel. 051 415 9491; restaurant@laportadibologna.it; www.laportadibologna.it.