Presentata ad inizio marzo al Palazzo della Loggetta di Monselice, l’iniziativa Cre.Sco nasce come prosecuzione e ampliamento di quanto realizzato con il programma “Labor Artibus” nel 2019, nonché come sprone per la ripresa post-Covid. A seguito del periodo pandemico, dopo due anni di restrizioni al turismo delle grandi distanze, è maturata la volontà di conoscere meglio il proprio territorio, i luoghi di casa, la ricchezza culturale e paesaggistica dei nostri dintorni. Su questo spirito di riscoperta fa leva l’organizzazione di eventi locali che siano appetibili sia per chi abita le zone in cui si svolgono sia per chi, da fuori, voglia vivere realmente un paese, senza limitarsi a guardarlo.
In contrapposizione al turismo “mordi e fuggi”, in questo contesto si parla di turismo delle esperienze, di un turismo, cioè, che privilegi il fare, la conoscenza vista nel suo risvolto più concreto, didattico, coinvolgente e dinamico, che produca memorie capaci di rimanere impresse a lungo termine per il ruolo attivo che il turista ha avuto nel loro farsi. Così, è esperienziale il turismo che porta il visitatore a vivere con i cinque sensi ogni sua interazione con l’ambiente, di cui deve far parte anche, necessariamente, la componente umana.
Le persone al primo posto
Spesso ci si dimentica che una meta turistica non è fatta d’arte, leisure time ed enogastronomia soltanto.
Come rimarca con passione ed energia Giovanna Soloni, guida turistica ideatrice dei percorsi Cre.Sco, il primo impatto che si ha di un luogo può essere meramente estetico, ma con l’andare degli anni un’immagine (e persino un gusto) sfumano fino a scomparire; un incontro, invece, un racconto di vita, la condivisione di qualche ora spesa in un’attività che risvegli il nostro interesse a tutto tondo, ecco che tutto ciò resta radicato nel nostro bagaglio di avventure e lascia dietro di sé una nuova consapevolezza.
Per questo il progetto proposto dal Comune di Monselice, cofinanziato dalla Regione del Veneto con risorse del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, parte dalle persone: dagli artigiani, dai saperi tradizionali, rappresentati sia dalle numerose partnership attive per la realizzazione del progetto (tra cui si annoverano, per menzionarne alcune, Federalberghi, Confimprese, FuturoAgricoltura, Sindacato Labor) sia dallo spirito di contrada tipicamente monselicense, che Riccardo Iannuzzi, presidente dell’Augusta Contrada di Marendole e primo cardine di Cre.Sco, ha voluto mettere alla base dell’iniziativa.
Come partecipare ai tour?
Tutti e quattro i tour sono gratuiti, previa prenotazione da effettuarsi con almeno due giorni d’anticipo rispetto all’evento; hanno posti limitati (tra gli 8 e i 20 partecipanti per ogni appuntamento) per consentire agli artigiani promotori delle attività di organizzarle al meglio e ottemperare alle normative sul distanziamento sociale. La durata minima di un’esperienza è di tre ore e mezza, da percepire come un tempo leggero, che trascorrerà senza pesantezza: la durata dell’intero progetto, invece, sarà compresa tra aprile e luglio 2022, con la volontà di proseguirlo con una rosa ancora più ampia di attività negli anni futuri.
Presentata alla stampa il 19 marzo, l’offerta esperienziale consiste in un quartetto di percorsi tra cui scegliere, con i seguenti titoli: “Alla scoperta della vocazione millenaria edilizia di Monselice – Laboratorio sinestetico di scultura”, “Frammenti di Ceramica Monselicense – Dai reperti preromani alla lavorazione della ceramica come Arteterapia”, “Noi ci mettiamo la Faccia, voi metteteci i Sensi: visita esperienziale al mercato della freschezza AgriMons” ed infine “La Pignara Podere Bio: corte medievale che dà il nome alla via”.
Immagine di copertina tratta dal profilo Facebook del Sindacato Labor